Ciclo idrico, in Provincia svolta pubblica sulla gestione dell'acqua

Domani in Consiglio a palazzo Broletto il voto sul nuovo indirizzo
Il servizio del ciclo idrico provinciale include acquedotto, fognatura e depurazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il servizio del ciclo idrico provinciale include acquedotto, fognatura e depurazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Era il punto centrale dell’accordo politico del «centrosinistra largo» alle elezioni per il Consiglio provinciale del 18 dicembre 2021. Ora, a un anno da quel voto, la «svolta pubblica» nella gestione dell’acqua è pronta.

Domani in Broletto è in programma il voto sulla delibera di indirizzo per la gestione del ciclo idrico (acquedotto, fognatura, depurazione). Di fatto sarà l’avvio del percorso per modificare la scelta del 2015, quando si optò per una «società mista» (controllo pubblico e partner privato fino al 49%).

«Politicamente - spiega il consigliere delegato Marco Apostoli - la delibera è coerente con il programma del presidente Alghisi aggiornato un anno fa: andare verso una gestione pubblica dell’acqua una volta riscontrata la sua sostenibilità. Negli ultimi 8 mesi abbiamo lavorato per raggiungere quest’obiettivo che è anche una risposta ai due referendum, quello nazionale del 2011 e quello provinciale del 2018».

Nel concreto la scelta sulla natura del gestore spetta all’assemblea dei sindaci bresciani. «La mozione del Consiglio - precisa Apostoli - prende atto delle diverse condizioni rispetto al 2015, quando si scelse la società mista».

Nel frattempo è infatti nata Acque Bresciane, il gestore unico del ciclo idrico provinciale: società al 100% pubblica, strutturata, con competenze e solidità finanziaria, in grado di attrarre capitale, come dimostra anche l’ultimo finanziamento Bei. «Acque Bresciane ritiene di poter portare avanti il suo piano industriale senza partner privato - continua Apostoli -. Con questa delibera chiediamo ad Ato di verificarne la sostenibilità. Se gli approfondimenti daranno esito positivo, la scelta spetterà all’assemblea dei sindaci».

In Broletto si è lavorato per mesi in commissione per arrivare a una scelta condivisa. Ma il centrodestra alla fine ha bollato la delibera come ideologica. «Sappiamo che partiamo da posizioni politiche diverse. Il centrodestra è quello che con il governo Berlusconi voleva cancellare la gestione pubblica dell’acqua. Ma vorrei ricordare che in Lombardia tutte le altre province hanno una gestione pubblica».

E quei territori come la Val Trompia che sostengono che senza partner industriale (A2A) non si sarebbero mai fatti gli investimenti necessari, come il depuratore di Valle? «Al depuratore è stato dato un contributo a fondo perduto di 13 milioni dalla Regione. Soldi pubblici - rimarca Apostoli -. Acque Bresciane ha dimostrato di saper fare gli investimenti necessari in tutti gli ambiti nei quali sta operando ed è pronta a prendersi in carico la Val Trompia, da inizio 2023. Asvt sta facendo resistenze. Eppure non ha più titolo. La concessione è scaduta a fine 2021. Trovo singolare che si permetta di non rispettare le regole...».

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