Ciclabili, sentieri, accessi: parchi a caccia dei fondi regionali
Natura, biodiversità, patrimonio montano e agreste da tutelare, valorizzare, far scoprire attraverso un turismo consapevole e sempre più attento ai temi della sostenibilità. Una via che pare tracciata per un territorio come quello lombardo che ha un quarto della propria superficie tutelato e un tesoro verde racchiuso in 24 parchi. Quelli per i quali la Regione ha stanziato ora 10,5 milioni di euro per interventi straordinari, a sostegno di progetti specifici e destinati a manutenzione e riqualificazione del patrimonio naturale.
Uno stanziamento che fa capo all'assessorato retto dal bresciano Fabio Rolfi e che interessa da vicino i quattro parchi che insistono sul territorio della nostra provincia, ognuno dei quali riceve ogni anno una fetta dei 785mila euro erogati per il Bresciano e si dibatte tra istanze, progetti e fondi mai eccessivi. In una rapida carrellata, il Parco Oglio Nord immerso nella pianura punta sulla mobilità sostenibile: tra le iniziative in cantiere ci sono la ciclopedonale tra Rudiano e Pumenengo, il ponte ciclabile Urago-Calcio e la pista destinata a collegare Credaro a Paratico.
Fruibilità del territorio è la formula su cui punta invece il parco agricolo del Monte Netto, territorio chiamato a conciliare paesaggio e accesso ad un contesto agreste con la produzione di un vino doc che insiste sulla stessa area. La riqualificazione del patrimonio verde qui si declina nella risistemazione del Bosco delle Colombaie e del Rio Cava in particolare.
Nel Parco dell'Alto Garda è la vocazione turistica a orientare la linea verso la promozione in sé e lo sviluppo ulteriore di progetti che riguardano trekking e bici, mountain bike in particolare. Il più storico tra i parchi bresciani, quello dell'Adamello, infine, vede nella manutenzione straordinaria della vasta rete di sentieri e nel potenziamento delle strutture di accesso due priorità. Con un sogno nel cassetto, quello di un museo dedicato al Ghiacciaio dell'Adamello.
Qualcosa più di un sogno, invece, è la prospettiva di un parco regionale che leghi quello cittadino delle Cave a quello delle Colline, includendo zone verdi confinanti di altri comuni contermini sin qui esclusi. Ne è convinto Rolfi, che sulla base di un sostegno che va oltre gli steccati politici, rilancia la proposta ai municipi interessati.
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