Cicciobello compie 50 anni e ama i bresciani

La bambola nasce a Cologne, quindi emigra a Pavone. Ora è nelle mani di «Giochi Preziosi».
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Si inventa nel Bresciano, si vende nel mondo, si crea sempre da noi e si fabbrica in Cina. È la storia di Cicciobello giramondo che quest'anno, come in questi giorni, compie mezzo secolo.
Cicciobello 1962, facciamo mente locale: è il boom italiano, girano quattro lire in più per fare Santa Lucia, le vetrine offrono bambole di pezza e cavalli a dondolo, pistole a capsule di ogni genere. D'un colpo, la sorpresa, uno di quei motivi in grado di stare una vita nelle giornate dei grandi e dei piccini. L'unico canale televisivo, nella pubblicità centellinata dei Carosello, mette in pista Cicciobello, la bambola più famosa al mondo, la più venduta in Europa.
Quest'anno, Cicciobello compie mezzo secolo, la sua vicenda gloriosa incrocia la terra bresciana prima di entrare nelle mani e nell'intelligenza di Giochi Preziosi, sosta prima a Cologne alla ditta Sebino e quindi alla Migliorati Giocattoli, oggi del patron Sostene, a Pavone del Mella.

Lo abbiamo ascoltato a lungo qualche mese fa, nella sua centrale umana e del giocattolo del suo paese di sempre, narrava la storia di quasi un secolo della fabbrica dei sogni, lo ritroviamo appena tornato dalla Croazia e dalla Slovenia, in uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo. Il segreto di chi crea il giocattolo è osservare, visitare le proprie intuizioni e quelle degli altri, paragonare, tirare l'orecchio e sparare l'idea.
«Cicciobello, è vero - racconta Sostene Migliorati - nasce nel 1962. Non esiste una bambola con maggior successo. A portare Cicciobello al Salone del Giocattolo di Milano, la seconda manifestazione europea, allora, dopo Norimberga, fu il primo padre, titolare della ditta Sebino, Gervasio Chiari di Cologne. Le mani e la mente plasmatrici della creta per modellare la grande bambola furono dello scultore Bellini, artista autore di tante firme di bambole per noi Migliorati e per Chiari».

Cicciobello, spiega Sostene Migliorati, sfondò subito, ma all'inizio aveva una certa semplicità ruvida, bello e brutto nello stesso tempo. A elevarne la piacevolezza e il primato furono la modellazione, la voce giapponese, che fruttando il principio del giradischi, imitava fedelmente il pianto del bambino, il «ciucio» che interrompeva il pianto, che fu idea della Migliorati, ma non brevettata, spiega il patron Sostene con una piccola amarezza. Infine, il quarto segreto di Cicciobello riguardò l'abbinamento ad una poltroncina multiuso trasformabile da seggiolone in dondolo e in lettino.
«Noi mettemmo in campo il Marcellino - ricorda Sostene Migliorati - e però battere Cicciobello era proibitivo».

Il Cicciobello originale si presentò sul mercato con un abitino di lana azzurro con cuffietta e calze identiche, poi ci fu Cicciobello oro, quello camminante, lo sciatore, il Cicciobello rock e via dicendo. Il segreto della vittoria riguardava la voce perfetta di un bambino, il giochino del «ciucio». Ne furono venduti decine e decine di milioni in ogni parte del mondo. Diversi i prezzi, quest'anno si parla di 55 euro.
Il primo padre, dunque, fu Gervasio Chiari. Intorno alla metà degli anni Ottanta, la Migliorati acquista la Sebino e il marchio di Cicciobello finisce nelle mani e nell'anima dei Migliorati.
Secondo padre di Cicciobello, dunque, un altro bresciano, l'asse creativo cicciobelliano si sposta da Cologne a Pavone, la creatività della bambola più affascinante del mondo rimane in casa nostra, essa viene a spingere via, di nuovo, l'idea che i bresciani siano di più persone di olio di gomito che di neuroni in subbuglio, più faticatori che creatori. E invece basterebbe ricopiare i marchi bresciani e troveremmo un'inventiva bresciana alta così, sempre piena di timidezza, di un distacco tremebondo dalle invenzioni che crea. Come se, creare, fosse un torto al Signore, un tempo tolto alla preghiera e al bisogno.
Tonino Zana

Hai dei ricordi legati a Cicciobello e alla tua infanzia? Quando hai avuto la prima bambola? Scrivici a gbbweb@giornaledibrescia.it e raccontaci la tua storia!

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