Chiuso il Calvesi, allenamento in Loggia

Le associazioni sportive chiedono una nuova casa per l'atletica: la soluzione Tartaglia non piace
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Per una volta sotto i piedi degli atleti bresciani c’erano i lastroni di marmo di piazza Loggia e non il tartan della pista di atletica. Ma quella che doveva essere una protesta per l’assenza di un campo di allenamento in città, si è trasformato in improvvisato confronto con le istituzioni. Costruttivo? Lo sapremo solo tra qualche tempo.

«Salviamo l’atletica a Brescia», questo lo slogan della Fidal provinciale, delle squadre di casa nostra, di altre associazioni sportive e non che all’ora dell’aperitivo, in piazza Loggia, hanno dato vita ad un sit-in per chiedere una nuova casa per l’atletica leggera. Il sequestro del campo Calvesi, inagibile per la contaminazione da pcb, ha tolto ai sodalizi bresciani l’unico vero campo d’allenamento cittadino e le proposte temporanee fatte (il Tartaglia) non sono piaciute.

E tantomeno sono divenute gradite ieri, quando alla manifestazione pacifica è intervenuto l’assessore allo Sport Massimo Bianchini. Un po’ di stretching, qualche corsetta intorno alla piazza dei manifestanti, d’accordo. Ma con l’arrivo di Bianchini si è passati ad un uno contro tutti, con i rappresentanti dei principali team cittadini a chiedere conto delle future mosse dell’amministrazione. La risposta? Oltre a soluzioni «impraticabili» (la riqualificazione di campo Marte con chiusura al pubblico) e futuribili (la fantomatica Cittadella dello Sport o l’adattamento del Rigamonti, qualora il Brescia avesse un nuovo impianto), è stata proposta l’istituzione a breve di un tavolo di confronto tra le società, la Fidal, il Comune e la San Filippo spa, che gestisce gli impianti sportivi.

Urge comunque una soluzione, visto che il Tartaglia potrebbe essere utilizzato dalle giovanili, ma gli altri atleti sarebbero costretti ad emigrare. «Il Tartaglia per atleti di un certo livello è più dannoso del pcb», scherza Stefano Martinelli, dt dell’Atletica Brescia 1950.

«Questa manifestazione non è contro l’Amministrazione - dice Andrea Uberti, consigliere Fidal - né contesta il provvedimento di chiusura del Calvesi. Però abbiamo anche pagato per l’utilizzo ed ora ci ritroviamo senza un campo d’allenamento».

f.ton.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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