Chiude Italmark, al Freccia Rossa solo vetrine vuote: ora è rebus rilancio

Dopo il cinema Wiz, da ieri stop anche al supermercato 30mila mq deserti, restano edicola, bar e parrucchiere
Centro deserto -  © www.giornaledibrescia.it
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Mentre Brescia viveva un weekend di grande festa per l’avvio dell’anno della Capitale della cultura, una fetta di città si leccava le ferite. Ferite profonde che ora come ora non è chiaro come possano essere sanate. Lunedì 16 gennaio ha spento le luci la multisala cinematografica Wiz. Ieri è toccato al supermercato Italmark. Due chiusure che rendono sempre più grave l’agonia del centro commerciale Freccia Rossa, ormai arrivato ad un punto di non ritorno. Ora gli spazi dell’ex acciaieria Atb, nel 2008 trasformati nel tempio dello shopping, sono una tetra distesa di vetrine vuote, saracinesce abbassate, corridoi gelidi e polverosi. La speranza di un rilancio è affidata al Fondo Efesto. Ma intanto resta la complicata gestione della situazione attuale, con timori per la sicurezza dell’area, a due passi dal centro e dalla stazione.

Da ieri chiuso anche lo store Italmark - © www.giornaledibrescia.it
Da ieri chiuso anche lo store Italmark - © www.giornaledibrescia.it

Il quadro

Due piani, 30mila metri quadrati, 120 spazi commerciali. Di fatto deserti. Il centro commerciale Freccia Rossa è una grossa scatola vuota. Restano aperte solo tre attività: l’edicola, il bar Pausa caffè, il parrucchiere. Una resistenza che sa quasi di eroismo. «Noi non chiudiamo, noi resistiamo» si legge all’ingresso dell’edicola, la domenica chiusa per turno settimanale. Al bar c’è un solo cliente. «Il titolare ci ha detto che noi andiamo avanti» spiega la barista. Anche l’insegna di Jean Louis David è accesa. Per quanto? Non si sa. Incertezza è la parola chiave.

L’emoraggia di negozi e insegne ha di fatto svuotato il centro commerciale. L’area food e il piano rialzato sono chiusi da tempo. Anche gli ultimi due forti «attrattori» come il cinema e il supermercato hanno alzato bandiera bianca. Stessa cosa l’ultimo negozio, JD Sport, che ha fatto gli scatoloni nei giorni scorsi. Che accadrà ora? Uno dei problemi è la difficoltà di avere risposte dalla proprietà. La società Freccia Rossa shopping center spa è in liquidazione dal 21 dicembre scorso. I crediti in mano alle banche sono finiti a due fondi: Efesto, fondo di Finint Sgr riservato a investitori istituzionali per la gestione e valorizzazione di crediti deteriorati (Unlikely to Pay); e un fondo speculativo.

Resistono l’edicola (chiusa la domenica), il bar e il parrucchiere - © www.giornaledibrescia.it
Resistono l’edicola (chiusa la domenica), il bar e il parrucchiere - © www.giornaledibrescia.it

Se Efesto sta lavorando ad un piano di rilancio, attraverso un accordo con un operatore commerciale (sarebbero pronti 20 milioni di euro per un profondo restyling del Freccia Rossa), la presenza dell’altro fondo (che punta a «valorizzare» i propri crediti) potrebbe rallentare o bloccare qualunque piano. I prossimi mesi saranno decisivi: o la situazione si sblocca in tempi tutto sommato brevi, o il rilancio rischia di farsi sempre più difficile. Gestione. Intanto che accadrà al centro? I contratti con bar, edicola e parrucchiere sono ancora validi. Ma è difficile ipotizzare che una struttura così grande possa restare aperta solo per queste tre attività. C’è già chi ipotizza che a febbraio il Freccia Rossa chiuderà completamente i battenti.

Sicurezza

C’è anche un tema di sicurezza da valutare. L’intera struttura, parcheggi compresi, è presidiata solamente da un paio di guardie giurate. La videosorveglianza pare non sia attiva. Il timore è che si possano concentrare in questi spazi fenomeni di microcriminalità. O che possano tornare la baby gang, come accaduto in passato. Delicato anche il tema parcheggi. Dei circa 2.500 posti auto, mille sono di proprietà comunale (in base alla convenzione siglata al tempo della realizzazione del centro). Una parte resterà con ogni probabilità aperta, sia per servire la palestra Virgin Active, sia a servizio del centro storico o della zona stazione. Ma in qualche modo anche il parcheggio dovrà chiuso o almeno ridotto, per questioni di sicurezza. Si vedrà.

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