Chimera, batterio isolato al Civile grazie ai continui controlli
Dopo essere stato localizzato in Emilia e Veneto, ora è stato individuato anche a Brescia, al Civile, il micobatterio Chimera che, in qualche caso, ha causato la morte di alcuni pazienti infettati.
La presenza del batterio, scoperto dopo controlli di routine, sembra essere strettamente legata al macchinario per il raffreddamento e il riscaldamento del sangue nella circolazione extracorporea di chi è sottoposto ad un intervento a cuore aperto. Come è successo in altri ospedali infatti il dispositivo del Civile è della LivaNova che già nel 2016 aveva emanato un avviso di sicurezza. E sarebe proprio il sito produttivo in Germania il luogo di infezione.
Le macchine al Civile dove è stato trovato il Chimera sono già state sostituite e gli ambienti sottoposti a sanificazione. In nessuno dei pazienti operati nell’ospedale bresciano, per ora, è stato isolato il batterio.
Anche la Poliambulanza e il San Rocco di Ome, dove ci sono unità operative di Cardiochirurgia, stanno provvedendo a fare i controlli del caso. Per la clinica di via Bissolati i dispositivi in dotazione sono di un’altra ditta, per la Franciacortina invece, la paternità è quella di LivaNova.
L’alert è stato lanciato prima dal Ministero e poi dalla regione Lombardia che lo ha diffuso a tutto gli ospedali della Regione.
Dopo l’esposizione il micobatterio ha un periodo di incubazione lungo che va dai tre mesi ai sei anni. I sintomi sono spossatezza, febbre e calo del peso. I medici però avvertono che l’infezione è piuttosto rara e che chi è stato sottoposto ad un intervento cardiochirurgico è costantemente sotto stretto controllo medico, anche per scongiurare eventuali infezioni.
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