Chi sono i due bresciani latitanti catturati a Santo Domingo

Si tratta di Lucio Galli e Abele Chiarolini, il primo ricercato dal 2014 per reati sessuali, il secondo condannato a 10 anni per bancarotta
ARRESTI A SANTO DOMINGO
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Tra i cinque latitanti che la Polizia ha catturato nella Repubblica Dominicana ci sono anche due bresciani. Si tratta di Lucio Galli e Abele Chiarolini. Il primo, 72 anni, ricercato dal 2014 dovendo espiare la pena di 8 anni e 10 mesi di reclusione per reati sessuali commessi con minori, alcuni dei quali legati alla prostituzione. Il bresciano è stato catturato in località Valle Verde a La Romana. L’attività investigativa è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Brescia e il latitante è stato rintracciato grazie a una donna dominicana che aveva ricevuto una somma di denaro proveniente dall'Italia dal latitante.

Nonostante le disponibilità economiche, Galli conduceva uno stile di vita molto riservato, cambiando spesso abitazione e affittando appartamenti in zone degradate per non dare nell'occhio e accompagnandosi sempre con giovani donne.

Il secondo bresciano catturato è Chiarolihni, 78 anni, di Brescia, condannato a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, imprenditore nel settore alberghiero, è stato invece catturato a Boca Chica, dove gestiva un hotel. Chiarolini ha precedenti per reati di falso, ricettazione, riciclaggio, abuso d'ufficio.

Gli altri tre latitanti catturati sono Salvatore Buonanno, 42 anni, di Caserta, ricercato dal 2014 per una condanna a una pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione per reati di lesioni personali, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo in concorso, commessi nella sua provincia. L'uomo, che gestiva una pizzeria nella città di Santiago, è stato catturato per strada a Costanza, a circa 30 km dalla città di Santo Domingo, senza opporre alcuna resistenza, forse convinto che la Polizia italiana non l'avrebbe cercato. Massimo Ferrari, 53 anni, di Milano, ricercato dal 2017 per una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale, è stato catturato per strada, in Plaza Milano di Las Terrenas, nei pressi della pizzeria dove lavorava. Decisive per i poliziotti italiani le analisi sui social network usati da Ferrari che ha anche precedenti per rapina, lesioni personali, sequestro di persona ed estorsione.

Mauro Nadalin, 56 anni, di Pordenone, imprenditore ricercato dal 2016 per una condanna a 10 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, truffa e appropriazione indebita, è stato catturato a Santo Domingo, dove lavorava come imbianchino, mostrando i suoi lavori sui profili Instagram e Facebook. I poliziotti hanno organizzato un incontro con la scusa di eseguire lavori edili e l'hanno arrestato. Nadalin, in qualità di amministratore della Nadalin Colors, dichiarata fallita dal Tribunale di Pordenone, aveva distratto beni della società, non pagando i contributi dei dipendenti. 

 

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