Ceri e rose, Tremolada: «La pace il nostro obiettivo costante»
«La guerra è assolutamente inaccettabile, è accecamento e follia, devastazione e morte, dolore e disperazione; è una vergognosa offesa alla dignità dell’uomo». Il vescovo Pierantonio Tremolada, durante la tradizionale celebrazione dell’Immacolata nella chiesa di San Francesco, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: «La pace va considerata l’obiettivo costante del vivere sociale di ogni epoca».
Ma il pensiero non deve andare soltanto ai luoghi dove attualmente sono in corso guerre (Ucraina e Israele su tutti), perché la pace riguarda tutti noi, «la pace è anche frutto delle piccole azioni di ogni giorno, delle scelte di tanti che conducono una vita a torto qualificata come semplicemente ordinaria. La pace ama ricevere il suo sostegno da quanti la cercano e la amano con semplicità», ha sottolineato il pastore della Chiesa bresciana. Durante la cerimonia si è svolto il rito dello scambio dei ceri e delle rose con l’Amministrazione comunale, rappresentata quest’anno, per la prima volta, dalla sindaca Laura Castelletti.
Il dogma dell'Immacolata
Fin dalla sua istituzione, la solennità dell’Immacolata è una ricorrenza particolarmente sentita nella chiesa di San Francesco dei frati minori conventuali a Brescia. L’8 dicembre 1854 Pio IX proclamava solennemente il dogma dell’Immacolata concezione di Maria, con la bolla Ineffabilis Deus, papa Mastai Ferretti sanciva che la Vergine era stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Un dogma che non va confuso (come spesso accade) con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes del 1858.
Come nasce lo scambio dei ceri e delle rose
Lo scambio dei ceri e delle rose è una tradizione che risale al 1858 quando l’allora ministro generale dell’ordine, padre Salvatore Calì, inviò a papa Pio IX una rosa d’oro come segno di gratitudine per la proclamazione dell’Immacolata concezione, di cui i frati minori conventuali erano da secoli sostenitori. Pio XII diede poi inizio alla tradizione di inviare nella solennità dell’Immacolata delle rose bianche alla Vergine Maria in piazza di Spagna. Con Giovanni XXIII sono i papi stessi a portare le rose alla Beata Vergine Maria. Nel convento di San Francesco la suggestiva cerimonia nata nel 1752 è stata ripristinata nel 1929, l’anno successivo al ritorno dei frati.
L'incontro con i seminaristi
Giornata di festa anche per i seminaristi diocesani con il vescovo Tremolada. Il pastore della Chiesa bresciana ha infatti incontrato questa mattina i futuri sacerdoti nella festa dell’Immacolata, anche perché il Seminario diocesano è intitolato proprio a Maria Immacolata.
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