«Centrosinistra ampio e vincente: ora elezioni 2023 in Loggia»

Il segretario provinciale del Pd Michele Zanardi: «Bene il risultato in Provincia»
Michele Zanardi, segretario provinciale del Partito Democratico - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Michele Zanardi, segretario provinciale del Partito Democratico - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un centrosinistra ampio e plurale. È questa la strada imboccata nel 2013 per la conquista di palazzo Loggia. Ed è questa la strategia utilizzata per strappare il pareggio alle elezioni provinciali dello scorso 18 dicembre.

Una «visione» che secondo il segretario provinciale del Pd Michele Zanardi dovrà accompagnare anche i prossimi appuntamenti elettorali: le amministrative 2022 ma soprattutto il voto per le regionali e la Loggia del 2023. «L’operazione politica che abbiamo messo in campo è stata la scelta vincente - spiega Zanardi -. Al rinnovo del consiglio provinciale abbiamo ottenuto un risultato importante, 8 consiglieri a 8, con la maggioranza garantita dal voto del presidente. Un esito non scontato, visto che il voto ponderato vedeva in vantaggio il centrodestra, convinto di ottenere il nono consigliere».

Un risultato, insiste Zanardi, frutto del lavoro degli scorsi mesi per «tenere insieme un centrosinistra plurale ma compatto: abbiamo lavorato sui temi, per trovare una sintesi politica di merito. Non un’accozzaglia elettorale, ma un disegno chiaro che ci vede uniti su obiettivi strategici». Ancora non è chiaro quanto durerà la nuova consigliatura (10 mesi o due anni).

Ma ora «il presidente Samuele Alghisi può continuare il lavoro avviato. Sul tavolo ci sono temi strategici: l’edilizia scolastica, il trasporto pubblico, le infrastrutture, la gestione complessiva del territorio e soprattutto i fondi del Pnrr». Zanardi allontana possibili tensioni dovute all’eterogeneità dell’alleanza. «Questo è un disegno politico che partendo dalla Loggia ha già dimostrato la capacità di stare insieme e fare sintesi. Se ci saranno difficoltà le affronteremo. Ma ricordo che negli ultimi due anni eravamo minoranza in Provincia, la gestione è sempre avvenuta grazie al voto esterno di Marco Apostoli sul bilancio».

Il primo tema da affrontare, in Broletto, sarà subito di quelli caldi: il gestore del ciclo idrico. «Abbiamo definito un obiettivo finale, la gestione pubblica. Ma non è l’unico: parliamo di tariffa sostenibile, di investimenti sui territori. Deciderà non solo il consiglio provinciale, ma l’assemblea dei sindaci. Per questo bisognerà guardare oltre la nostra maggioranza. Certo è che la possibile nascita dell’Ato di Valcamonica è un elemento nuovo da valutare». In questi giorni Alghisi ha avviato alcune consultazioni per la distribuzione delle deleghe: «Dovrà esserci il giusti mix tra continuità e novità - spiega Zanardi -. Le decisioni spettano al presidente. Ma, in generale, abbiamo chiesto che ci sia più condivisione politica e più coinvolgimento del consiglio, così da evitare possibili tensioni». Come avvenuto con il Piano Cave.

Zanardi torna poi al progetto politico: «Nel 2022 andranno al voto Comuni importanti come Darfo, Palazzolo e Desenzano -. L’idea di un centrosinistra ampio e unito deve andare avanti». Poi, nel 2023, le regionali: «Non è un mistero che il nome di Emilio Del Bono sia tra quelli sul tavolo. Grazie al suo lavoro Brescia da piccola città è diventata una città europea. Noi siamo pronti a sostenerlo».

E poi il voto in Loggia: «Il candidato andrà scelto sulla base della sua capacità di parlare ai bresciani. Le primarie? Non sono la soluzione a tutti i mali. Ma se ci saranno più figure in campo, potrebbero essere uno strumento utile». Si vedrà.

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