Centro d'accoglienza profughi a Flero, l’incognita è quanto resterà attivo

Ciò che al momento si ipotizza è una durata minima dell’attività: almeno due mesi
CENTRO A FLERO, ORE DECISIVE
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Croce Rossa Italiana e Prefettura stanno sfruttando ogni minuto: i lavori devono essere ultimati quanto prima. Flero, via Francesco Lana, civico 21: i volontari e gli operai vanno e vengono con attrezzi da lavoro, detergenti, fogli con un lungo elenco da spuntare. C’è ancora qualche giorno di tempo per mettere a punto il tribolato centro temporaneo per accogliere i profughi già sbarcati a Bresso. Dei 180 approdati nella struttura di smistamento regionale, a raggiungere la nostra provincia saranno in 25 al massimo, tanti quanti i posti che il capannone può accogliere.

La presidente della Cri bresciana Caterina David, a cui è stata affidata la regia operativa e organizzativa, ha spiegato: «Una volta ripulito a fondo il capannone, toccherà agli interventi strutturali e alla sistemazione dei servizi. Il tempo è poco, ma ci stiamo dando tutti da fare: è probabile che già da questa settimana saremo operativi, abbiamo poche ore di tempo per concludere, insieme alla Prefettura, tutti i lavori». In sostanza, serve dividere l’edificio di via Lana in tre blocchi: uno spazio servirà per l’accoglienza, uno per la zona notte in cui verranno collocati i letti, un terzo per la sala mensa e l’area giorno. Serve anche mettere mano ai servizi: bagni e docce ci saranno e bisognerà procedere con gli allacci. Gli operatori della Cri garantiranno poi servizi e assistenza sanitaria ai profughi: a scendere in campo ogni giorno saranno almeno una decina di professionisti tra medici, infermieri, soccorritori e operatori sociali.

Quello di Flero sarà un polo per la cosiddetta micro-accoglienza: i migranti si fermeranno cioè nella struttura solo qualche giorno, il tempo necessario per ottenere un posto nei Cas (i Centri di accoglienza straordinaria). La grande incognità, però, resta: per quanto tempo questa sede d’emergenza resterà operativa?

Al momento nessuno sa rispondere: tutto è legato ai flussi e, quindi, agli sbarchi che però sono in aumento. Ciò che al momento si ipotizza è una durata minima dell’attività: almeno due mesi, ma chi gestisce l’iter è già preparato all’ipotesi che l’emergenza possa facilmente andare oltre. Anche di questo - della necessità di creare nuovi Cas - hanno parlato i parlamentari bresciani Alfredo Bazoli e Fabrizio Benzoni con il prefetto Maria Rosaria Laganà.

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