Centri vaccinali a Brescia: cosa cambia se scatta il piano d'emergenza

L’ipotesi nel documento del Welfare regionale prevede fino a 8.300 dosi al giorno: «Saremmo operativi in due settimane»
VACCINI, OK AL PIANO EMERGENZA
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Quindici giorni di tempo per attivare una «macchina» in grado di somministrare nel Bresciano fino a 8.300 vaccinazioni al giorno: è la previsione per la nostra provincia contenuta nel «Piano operativo regionale di emergenza vaccinazioni Covid-19» approvato ieri dalla Giunta regionale. Il piano, costruito dal Gruppo di coordinamento vaccinazioni anti-Covid-19 con la consulenza di Guido Bertolaso, vuole mettere le Agenzie di tutela della salute (Ats) territoriali in grado di allestire in breve tempo una rete di centri vaccinali, ambulatori e farmacie, in caso di recrudescenza della pandemia, di allargamento della fascia d’età per la quarta dose, o dell’arrivo di un vaccino aggiornato sulle varianti.

Scenari

Due gli scenari ipotizzati dal Welfare regionale: partendo dal presupposto che la situazione attuale si profili come Scenario 1 (con numeri di vaccinazioni relativamente bassi, e pochi centri vaccinali operativi), l’ipotetico Scenario 2 prevede la possibilità che le Ats in collaborazione con le Aziende Socio Sanitarie Territoriali (Asst) attivino nel giro di sette giorni una organizzazione che garantisca in Lombardia 35mila vaccinazioni al giorno (con 70 centri vaccinali di cui 21 massivi, 10 centri gestiti da medici di medicina generale e 453 farmaci); nello Scenario 3, con ulteriori sette giorni di tempo, i centri vaccinali salirebbero a 86 di cui 37 massivi, per garantire 60mila vaccinazioni al giorno.

«La capacità vaccinale pari a 35mila e 60mila - spiega una nota della Regione - rappresenta il livello massimo di somministrazioni erogabili in relazione ai tempi di attivazione (7 giorni e 15 giorni) e di reclutamento del personale da parte dei centri vaccinali, così come emerso durante le precedenti fasi della campagna vaccinale di massa».

Nel Bresciano

In caso di recrudescenza della pandemia, scatta il Piano d'emergenza vaccini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
In caso di recrudescenza della pandemia, scatta il Piano d'emergenza vaccini - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Nella nostra provincia si passerebbe dai sei centri vaccinali attualmente in funzione (Poncarale, Lonato, Chiari, Edolo, Breno e Darfo) a otto nello Scenario 2, e a dieci nello Scenario 3, ai quali si aggiungerebbero le farmacie aderenti alla campagna (attualmente 62 in provincia) che garantirebbero 300 ulteriori dosi al giorno nell’ipotesi più «soft», e 400 in caso di necessità maggiore. La capacità vaccinale potrebbe crescere fino a 4.434 dosi al giorno per lo Scenario 2, e fino a 7.825 per lo Scenario 3. In caso di necessità interverrebbero Fondazione Poliambulanza e Clinica Sant’Anna di Brescia, rispettivamente con una capacità di 216 e 300 dosi al giorno per lo Scenario 2, e di 240 e 300 per lo Scenario 3.

Numeri

Si tratterebbe, spiegano da Ats Brescia, di un incremento importante, soprattutto se raffrontato all’attuale attività che si attesta attorno alle 1.500/1.600 somministrazioni quotidiane complessive. Anche le linee vaccinali attive aumenterebbero fino a 25/30 nell’ipotesi meno impegnativa, e a 60 nello scenario più avanzato, con un progressivo ampliamento del numero dei centri vaccinali. Tutto dipenderà, naturalmente, dall’andamento della pandemia innanzitutto, dall’allargamento della quarta dose ad ulteriori fasce d’età (attualmente è riservata a fragili immunocompromessi, over 60 dopo almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo), ma anche dall’eventuale disponibilità di un nuovo vaccino utile contro le nuove varianti del virus. Plausibilmente, sottolinea Ats, lo scenario potrebbe aprirsi dopo l’estate.

Nelle Asst

Con il Piano di emergenza sarebbero riaperti alcuni centri vaccinali in provincia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Con il Piano di emergenza sarebbero riaperti alcuni centri vaccinali in provincia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it

Nel dettaglio, Asst Spedali Civili riporterebbe le vaccinazioni anti Covid-19 in tutti i quattro centri tuttora attivi (Poncarale, l’unico ora aperto per l’immunizzazione contro il coronavirus, Sarezzo, Ospitaletto e Sant’Eufemia, quest’ultimo solo però nello Scenario 3). I centri sono attivi, il personale è già distribuito sui quattro centri - spiega l’ufficio stampa del Civile - e si tratterà di rimodulare la logistica in base alle prenotazioni che arriveranno, a seconda della necessità.

A Lonato, al centro commerciale La Rocca, sono attualmente attive quattro linee vaccinali con circa 570 vaccinazioni al giorno su un turno di 12 ore dalle 8 alle 20 (il sabato dalle 8 alle 14 con la metà delle prestazioni). L’orario è già stato incrementato «grazie all’ottima risposta dei cittadini over 60 - commenta Mario Alparone, direttore generale di Asst Garda -. Siamo pronti a scenari di vaccinazione di massa attraverso l’apertura sia di Vobarno sia di Castelletto di Leno». «Asst Franciacorta ha attualmente operativo il centro di Chiari con circa 300 vaccinazioni al giorno - specifica il direttore generale Mauro Borelli - ed è pronta ad aprire un nuovo centro a Corte Franca (nello Scenario 3, con Chiari che resterebbe a disposizione, ndr). Il problema potrebbe essere il personale, che dovremmo distogliere dall’attività ordinaria».

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