C'è il decreto: al via sperimentazioni Stamina

L’ultima parola spetterà però ad un Comitato scientifico che dovrà decidere criteri e dettagli della sperimentazione
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E' ormai partito il "conto alla rovescia" per l’avvio della sperimentazione del metodo Stamina, la terapia messa a punto da Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, e che utilizza cellule staminali mesenchimali. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha infatti firmato il decreto attuativo per il via ai trial clinici entro il primo luglio, come già stabilito. L’ultima parola spetterà però, secondo quanto previsto dal decreto, ad un Comitato scientifico che dovrà decidere criteri e dettagli della sperimentazione.

«I protocolli di avvio per la sperimentazione clinica del metodo Stamina con cellule staminali sono partiti; ho firmato il decreto e si sta predisponendo la cell-factory. Entro il primo luglio saremo pronti. Speriamo - ha affermato Lorenzin - in risultati positivi». Sarà dunque un Comitato scientifico - di cui faranno parte Istituto superiore di sanità, Centro nazionale trapianti e Agenzia del farmaco, oltre a vari esperti - a decidere i criteri ed i dettagli della sperimentazione. Il Comitato dovrà stabilire per quali patologie verrà avviata la sperimentazione, quali dovranno essere i criteri per la scelta dei pazienti e le modalità di produzione delle cellule staminali. Il decreto attuativo dovrebbe rappresentare l’ultimo passaggio per il via libera ai trial, a seguito delle norme già approvate in merito dal Parlamento.

Lo scorso 15 maggio, infatti, la commissione Affari sociali della Camera aveva approvato un emendamento "chiave" al decreto Balduzzi sulle cure compassionevoli, dando l’approvazione alla sperimentazione di terapie avanzate a base di staminali mesenchimali, quelle usate appunto da Stamina. La sperimentazione, come previsto, è promossa dal ministero della Salute con Agenzia del farmaco (Aifa), Istituto superiore di sanità (Iss) e Centro nazionale trapianti (Cnt), e con l’unico paletto della sicurezza dei pazienti. Durerà 18 mesi, con uno stanziamento di 3 milioni di euro e l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio.

La notizia della firma del decreto è stata accolta con soddisfazione, ma anche sorpresa, da Vannoni, che sottolinea come negli ultimi mesi siano già 20mila le richiese di accedere alle cure con cellule staminali tramite il medoto Stamina.

«Mi sembra molto strano - ha detto Vannoni -. Ancora non ci è stato chiesto di consegnare il nostro Protocollo, nè è stata fissata la date del primo incontro con le istituzioni competenti. Ci fa piacere che il ministro abbia firmato il decreto, perchè - ha sottolineato - questo è indice della volontà di andare avanti con la sperimentazione, ma mi pare molto strano il fatto che Stamina non sia stata ancora convocata. Ribadisco comunque - ha precisato - che saremo disponibili a fornire il nostro Protocollo di cura solo a determinate condizioni, a partire dal fatto che la produzione delle staminali possa essere fatta dai biologi di Stamina».

Al momento, ricorda, sono «84 i pazienti già in cura agli Spedali di Brescia con il nostro metodo, ma ci sono 600 famiglie pronte a fare ricorso per ottenere le cure». Intanto, dall’Ordine dei medici di Brescia arriva una dura presa di posizione: ha approvato un documento per «ribadire l’indipendenza degli iscritti» e per lanciare «un appello alla Federazione nazionale ordini medici perchè intervenga presso le sedi parlamentari e governative» in merito alle terapie con cellule staminali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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