C'è anche l'archistar Stefano Boeri tra le opzioni per il Pgt del futuro di Brescia

Redini strategiche al Comune, condivisione delle necessità con il territorio, ma anche uno sguardo esterno che sappia accompagnare Brescia «oltre» l’ordinario, facendo compiere alla città quel salto nel futuro che parla di innovazione: nelle pratiche sostenibili, nell’edilizia, nella cultura, nei servizi. La Loggia inizia a mettere in moto la macchina per disegnare il nuovo Piano di governo del territorio (alias: Pgt) a partire dal Documento strategico, un percorso lungo che traccerà sfide e opportunità di sviluppo di qui ai prossimi anni.
E stavolta, per farlo l’Amministrazione Castelletti immagina un gruppo di lavoro composto da molti giovani «perché - spiega la sindaca - serve avere una capacità di lettura molto contemporanea». Il tutto senza però tralasciare competenza ed esperienza. (Anche) per questo ad affiancare il cammino urbanistico sarà un (o una) consulente. Una decisione non è ancora stata assunta, i nomi sul tavolo sono diversi e le interlocuzioni di merito devono ancora essere avviate. Ma nella rosa delle opzioni, non è escluso il nome dell’architetto e urbanista Stefano Boeri, che già nel 2017 aveva visitato l’area di Porta Milano e che da sempre promuove la visione giovanile.
Innovazione
Quali le tappe e da cosa si (ri)parte? Il percorso inizia dalla Fondazione Campus edilizia Brescia, un tavolo di lavoro che ora avrà una veste giuridica e che riunisce mondo delle costruzioni, ordini professionali, industriali, Università e Comune. Sarà quello uno dei contenitori chiave per il confronto e per intrecciare esigenze, opportunità e disponibilità degli operatori, ma anche per veicolare studi e approfondimenti, una sorta di bussola per capire meglio potenzialità e opportunità. La Giunta ha approvato la delibera per aderire alla Fondazione e alla fine del mese il documento sarà alla prova del Consiglio comunale. Questo sarà il primo atto del percorso che accompagnerà il nuovo Pgt e che servirà alla redazione del Documento strategico.
«Le energie e gli strumenti di Campus edilizia saranno a supporto del lavoro della Commissione - sottolinea l’assessora all’Urbanistica, Michela Tiboni -. Il Documento di strategia è fondamentale non solo in ottica di sviluppo, ma anche e soprattutto perché Brescia deve individuare la nuova vocazione su cui puntare: in passato era quella industriale, poi siamo passati attraverso ambiente e rigenerazione urbana, principi che restano come punto di partenza. Per il futuro tutto questo deve essere implementato attraverso l’innovazione».
Casa, cultura, lavoro, servizi (dalla mobilità alla città dei 15 minuti): l’ossatura delle strategie comunali è di fatto contenuta all’interno delle linee di mandato di Castelletti. Che rimarca: «Brescia ha davanti a sé uno sviluppo molto importante.
C’è il tema dell’innovazione, ma anche della cultura, è una città universitaria in espansione, i servizi della mobilità ci avvicinano sempre più a un modello europeo. Ma va ricordato che siamo una città multietnica e che bisogna capire quale sia il modo migliore per valorizzarlo, così come siamo una città sempre più longeva e quindi servono ambiti specifici di intervento anche sul tema dell’abitare. Il sistema del trasporto pubblico ci avvicina inoltre molto a Milano, perché siamo ormai a 30 minuti di distanza e questo rende Brescia ancor più attrattiva - specifica la sindaca -. Dobbiamo armonizzare tutte queste esigenze e vocazioni che sono poi quelle che rappresentano la qualità della vita di un territorio. E questo lo faremo all’interno del Documento strategico».
Interlocuzioni
Sul fronte consulenti, da più parti - in primis dagli ambienti milanesi - il nome di Boeri riecheggia come uno dei due professionisti in pole nella rosa dei «prediletti» (il secondo è quello di una urbanista non bresciana) a cui il Comune sta pensando per scrivere il nuovo piano. Per ora, la Loggia resta abbottonata e non conferma alcun nome: «Ci sto pensando e mi sto guardando intorno: non ho ancora formalmente parlato con nessuno - assicura Castelletti -. Boeri è sicuramente uno dei migliori ed è un professionista e una persona che stimo. Ci sono però anche altri urbanisti e urbaniste che hanno competenze interessanti. Mi confronterò per capire anche chi può avere una visione strategica più vicina alla nostra rispetto al futuro della città». A quanto la decisione? «A stretto giro - conclude Tiboni -. Entro un mese e mezzo , due al massimo definiremo questo ruolo».
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