Cave di Botticino, il rinnovo dei contratti slitta al 2021

L’ennesima proroga scatta sulla scia del pronunciamento del Consiglio di Stato
Una panoramica di Botticino Mattina e delle cave - © www.giornaledibrescia.it
Una panoramica di Botticino Mattina e delle cave - © www.giornaledibrescia.it
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L’ennesimo nulla di fatto e, di conseguenza, l’ennesima proroga. La questione del rinnovo contratti cave, che da più di cinque anni tiene l’area Ate O3 del bacino marmifero sospesa in un limbo, vede i tempi della sua risoluzione dilatarsi nuovamente. Il pronunciamento del Consiglio di Stato, inizialmente atteso per il 16 luglio, colloca infatti il tempo supplementare della partita nel 2021. Di rinnovo contratti cave, a Botticino, si parla (con toni sempre più accesi) dal 2014, da quando cioè l’effettiva scadenza venne posticipata per giungere, dopo l’attuazione di alcune misure e l’adozione del piano Pinzari, a nuove assegnazioni con gara ad evidenza pubblica.

Tuttavia, lo stralcio di questo passaggio da parte dell’amministrazione insediatasi, le discussioni sugli indirizzi del bando e sul bando stesso, nonché i ricorsi al Tar dopo l’ammissione di solo una delle tre offerte presentate portarono all’innesco di una serie di proroghe delle proroghe. Nel maggio 2019, l’avallo, da parte del Tar, del percorso intrapreso dall’amministrazione uscente era parso risolutore, salvo poi essere seguito dalla sospensiva imposta dal Consiglio di Stato per l’accettazione del ricorso in appello di Società cooperativa Valverde escavazione marmo Botticino, La cima di Bresciani Rodolfo e figli srl e Savio Domenico srl.

La sentenza attesa a dicembre e rimandata al mese corrente (con i contratti prorogati fino al 31 dicembre), è giuntail 30 luglio, ma in forma di nuovo rinvio: «Rilevato che, - si legge nel documento elaborato dal Consiglio di Stato - come emerge da quanto depositato dal comune di Botticino il 15 giugno 2020, l’amministrazione ha avviato un procedimento per la verifica della sussistenza dei presupposti per la revoca o l’annullamento degli atti della gara per cui è causa, e che questo è tutt’ora in corso, si rinvia la trattazione alla prima udienza pubblica del 2021».

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