Cava Piccinelli, l’Arpa: il nodo resta il cromo VI

I dati: nessuna radioattività nella falda, malata invece di tetracloroetilene e tricloroetilene
Cava Piccinelli, cesio nei limiti
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Le acque sotterranee sono contaminate, ma non per effetto della cava Piccinelli: la nota presenza di Cesio 137 in una fetta del sito non intacca cioè la falda. A confermarlo è il dipartimento di Brescia dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) che, sulla scia delle indagini di monitoraggio e campionamento condotte nei mesi scorsi, scioglie così alla città e al Comune un dubbio su cui residenti e Comitati chiedevano chiarezza.

Tradotto in pratica: la falda è malata di cromo esavalente, tetracloroetilene e tricloroetilene, sostanze che - scrive l’Agenzia - «superano i limiti normativi individuati nel decreto legislativo 152/2006».

Ma l’emergenza radioattività - temuta inizialmente a seguito delle scorie contaminate da Cesio 137, interrate in una porzione della cava - è scongiurata, anzi: è assente. «Il monitoraggio ha confermato il flusso della falda da est verso ovest - si legge nel documento dell’Arpa -. Le analisi condotte dal Centro regionale di radioprotezione dell’Agenzia hanno concluso che in nessuno dei campioni si riscontra la presenza di tracce di Cesio 137 in concentrazioni superiori alla sensibilità analitica».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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