Cava Pasotti, un'oasi da difendere con mille firme
La chiamano l’oasi, tanto la ritengono bella e da salvaguardare. Il nome vero, ex cava Pasotti, è un po’ meno poetico, ma per il Codisa cambia poco: il laghetto di Buffalora circondato da un boschetto rigoglioso non va toccato. Contro il progetto di ritombamento e cementificazione della zona, deliberato dall’amministrazione Paroli nel febbraio 2009 nell’ambito dell’operazione del polo logistico Italgros, protestano ormai da anni. E per dare sostanza al loro “no” hanno raccolto oltre mille firme in una petizione che verrà discussa giovedì 15 maggio nella commissione Ambiente della Loggia.
In realtà, sul progetto il consiglio comunale ha fatto marcia indietro nel 2012, votando a favore della salvaguardia dell’oasi, ma sul tema si è aperto un contenzioso legale con la ditta Gaburri, pronta a portare a termine il progetto. Tutto ciò, in attesa che attorno al Parco delle Cave, in cui rientrerebbero il laghetto e il bosco difesi dal Codisa, qualcosa si muova davvero. Ma la partita è complessa, dato che è legata allo stop alle attività estrattive e all’approvazione della maxi variante del pgt, ipotizzata per fine anno. egg
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