Cattedrale piena per l’ultimo saluto all’avvocato Amato

Il ricordo dei colleghi: «Era una certezza, una guida e un punto di riferimento»
  • I funerali dell'avvocato Amato
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C’erano gli amici, i colleghi e i collaboratori, magistrati e imprenditori. Gremito ieri il Duomo di Brescia per l’ultimo saluto a Giuseppe Amato, l’avvocato di 52 anni, compiuti il 9 agosto, stroncato da un infarto domenica scorsa mentre era in barca in Croazia in vacanza con moglie e figlie.

Toccante l’immagine delle due bambine che all’arrivo del carro funebre, mano nella mano con mamma Laura, non hanno staccato per un attimo lo sguardo dalla bara chiara del padre. A loro in particolare e a tutta la famiglia del legale civilista si è stretta la tantissima gente presente nella Cattedrale cittadina. Ancora sotto choc gli amici, dopo la notizia del malore fatale, arrivata nel tardo pomeriggio di domenica. «Ciascuno di noi ha un ricordo di Beppe, una testimonianza, un episodio che non dimenticherà mai. Ogni parola, ogni segno oggi è però insufficiente. Soprattutto davanti ad una morte così» ha riconosciuto il sacerdote nel corso dell’omelia.

«Oggi tutti noi - ha aggiunto - abbiamo un velo di sofferenza che toglie luce al nostro sguardo, ma la preghiera potrà aiutare». Laureato in Giurisprudenza a Pavia nel 1992, Giuseppe Amato era avvocato dal 1997 seguendo le orme dei genitori. Esperto di diritto societario e fallimentare, aveva scoperto la passione per la didattica, ed era docente a contratto di Diritto privato all’Università di Brescia. «Eri una certezza, una guida, un punto di riferimento» ha detto un collega leggendo un messaggio a nome di tutti gli avvocati e i collaboratori dello studio Amato. «Ci mancherà - è stato aggiunto - la professionalità, la tua leadership e il tuo magnetico carisma oltre all’entusiasmo e alla tua travolgente simpatia».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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