Catena umana, un'onda di entusiasmo lunga 50 Miglia tra Brescia e Bergamo
Una festa. Che di minuto in minuto è cresciuta come un'onda, fatta di volontari, di mani che si stringono, di una catena serrata da 80mila strisce di lana. Una giornata per essere nella storia è quella che dalle prime ore della mattinata, a dispetto di un tempo incerto, ha trasformando le 50 miglia che separano Bergamo e Brescia in un unico grande territorio, unito anche materialmente da quanti in esso vivono.
Qui di seguito trovate l'evento raccontato in diretta testuale dai comuni bresciani toccati dalla catena umana (nove con il capoluogo) e lo streaming della diretta tv congiunta di Teletutto e Bergamo Tv.
I 23 sindaci sul ponte
Ore 11 - (Enrico Mirani) Grande emozione ed entusiasmo alle 11 esatte sul ponte fra Paratico e Sarnico quando è scattata la catena umana con i 23 sindaci uniti dalle sciarpe colorate. In sottofondo l'inno di Brescia e Bergamo capitale della cultura. I sindaci, fascia tricolore di maglia indosso hanno cantato l'Inno di Mameli.
«È stata una grande emozione», hanno riconosciuto i sindaci Laura Castelletti e Giorgio Gori dopo il flash mob durato dieci minuti. «Brescia e Bergamo - parole di Castelletti - hanno lavorato molto per l'anno della Capitale. Questa giornata testimonia ancora la volontà e la forza delle nostre comunità per uscire dalla crisi del covid. Questo abbraccio corale, anche fisico, ci dice che grazie alla solidarietà ce l'abbiamo fatta».
Una vera festa di popolo, ha detto Gori. «Il contagio del virus è finalmente diventato un contagio positivo, affettuoso fra due comunità toccate dalla sofferenza». Castelletti ha anche sottolineato la finalità solidale dell'iniziativa: il denaro raccolto con le iscrizioni alla catena umana che ha coinvolto oltre 40mila persone saranno devoluti a realtà che si occupano di problemi legati al disagio giovanile.
Uno spirito di unità che simboleggia quello di due territori, legati dalle ferite della pandemia e dall'orgoglio della ripartenza. Lo hanno ribadito gli stessi sindaci delle due città capoluogo, ma lo hanno dimostrato concretamente tutti coloro che hanno dedicato tempo e impegno all'iniziativa lungo tutto l'asse tra piazza Loggia e piazza Vecchia.
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I gazebo sono spuntati come funghi all'alba. Da Bergamo a Brescia. Da piazza Loggia a piazza Vecchia. Uno ogni mezzo chilometro circa. Sono i punti di ritrovo dove dalle prime ore del mattino i più determinati tra i volontari stanno preparando strisce di maglia ed elenchi in vista dell'arrivo dei volontari che si trasformeranno in una gigantesca catena umana da 50 miglia.
«Viva Vittoria fa miracoli»
Ore 11 - Festa. Piazza Loggia è il punto di partenza o di arrivo di una festa lunga 80 km. La lunga catena umana è il coronamento anche dell'impegno di tanti volontari che non nascondono la soddisfazione. I mille colori delle sciarpe tese tra i volontari sono la cifra di questa festa, il cui valore simbolico è di unire 23 comuni, due province, migliaia di bergamaschi e di bresciani in un unico grande filo di emozione.
Ore 10 - (Barbara Fenotti) Dalle 10 in poi, piazza Loggia ha visto arrivare alla spicciolata tantissime persone che hanno richiesto di partecipare alla catena umana: la risposta più bella all'appello per i volontari. Gli organizzatori pensano che sia probabile che l'iniziativa abbia toccato le 20mila persone numero ritenuto sufficiente a garantire la copertura dell'intera distanza compresa tra i due capoluoghi.
Ore 8.30 - Ecco, i volontari: la grande incognita. Quelli registrati e certi sono 13mila, l'auspicio è che tanti si aggiungano di gazebo in gazebo. L'ottimismo al riguardo non manca, ad esempio, al primo dei gazebi bresciani. Ai piedi di Palazzo Loggia, l'insegna sullo stand bianco recita «00 BS»: «Contiamo che i volontari arrivino - assicura una delle responsabili del punto di ritrovo -, Viva Vittoria fa miracoli». E se qualcuno non nasconde la stanchezza, ancora più difficile è celare l'entusiasmo.
Colori alla Pallata
Ore 8.50 - La stessa aria da vigilia della festa tira mezzo chilometro più in là, metro più metro meno. Anzi, visto che di mezzo ci sono le strisce di lana sapientemente intrecciate a ricucire la distanza che ci ha tenuti separati durante la pandemia, meglio dire metro e mezzo più, metro e mezzo meno. Sotto la Pallata, che ne approfitta per mostrarsi dopo i recenti lavori di riqualificazione, ecco i referenti di un altro gazebo in posa per la più classica delle foto ricordo. Sul bianco marmoreo della torre i colori delle strisce di lana spiccano ancora di più.
Piazza Garibaldi
Ore 8.50 - All'altro capo di corso Garibaldi ecco un altro gazebo. «Siamo qui dalle 8.30, attendiamo i volontari» assicurano mentre la macchina organizzativa è a pieno regime. Stessa attesa che si respira all'incrocio tra via Milano e via Martino Franchi, mentre pattuglie della Locale presidiano incroci in vista del momento clou fissato per le 11.
E poi ancora più oltre in via Camozzi, dove ai sorrisi esibiti a ribadire l'entusiasmo collettivo si assommano le scatole di sciarpe e persino una enorme palla di lana pronta a essere srotolata in mille fasce. Avanti per la via della catena umana oltre le porte della città, per una giornata che comunque è già storica.
Al ponte di Paratico
Ore 10 - (Enrico Mirani) E se in centro storico a Brescia è uno dei due estremi della catena umana, è sull'Oglio che si suggellerà l'incontro tra bresciani e volontari e si unirà la catena umana di 50 miglia. Tutto pronto a Paratico per la catena umana che avrà il suo culmine alle 11 quando migliaia di persone si uniranno da piazza loggia a Brescia a piazza vecchia a Bergamo.
Una catena - lo ricordiamo - attraverso 23 comuni, con Bresciani e bergamaschi legati da 80mila sciarpe e strisce di un metro e mezzo realizzate nelle scorse settimane. Il flash mob si terrà intorno alle 11 e durerà dieci minuti. Lungo il percorso i partecipanti cominciano ad affluire. Il clou dell'evento con la presenza dei sindaci Laura Castelletti e Giorgio Gori sarà il ponte fra Sarnico e Paratico. La manifestazione è trasmessa in diretta da Teletutto.
Tra Cellatica e Gussago
Ore 12 - (Laura Fasani) Soddisfatto anche l'assessore alla Cultura di Gussago Simone Valetti: «È andata meglio di quanto pensassimo, alla fine tutto il nostro segmento di 3 chilometri è stato coperto anche se le persone erano meno di quelle preventivate (un migliaio gli iscritti su 3.000 delle previsioni, cui vanno aggiunte le persone che hanno aderito stamattina, ndr). L'iniziativa è stata bellissima e abbiamo cercato di valorizzarla attraverso un percorso fra le bellezze paesaggistiche e culturali del nostro territorio».
Ore 11 - La Franciacorta non si è fatta trovare impreparata: nelle immagini che arrivano da Cellatica e da Gussago la testimonianza di come in ogni angolo dei nove comuni bresciani i volontari hanno saputo aderire ad un momento storico con entusiasmo e con la consapevolezza che un gesto può davvero simbolicamente segnare la svolta dopo anni difficili.
Rodengo c'è
Ore 10 - (Laura Fasani) Alle 10 il gazebo delle scuole di Rodengo Saiano è un piccolo raduno vivace di colori, magliette a tema e zainetti pronti a mettersi in posizione per la catena umana. I 50 volontari hanno iniziato l'allestimento alle 8.30 nel check point centrale del paese e da subito hanno raccolto numerose adesioni. «C'è grande entusiasmo per questa manifestazione, cui da qui hanno collaborato molte persone, del comune e tanti ragazzi e bambini delle scuole" spiega Vincenza Amoruso, insegnante di Lettere delle medie di Rodengo».
«Come amministrazione comunale abbiamo iscritto circa mille persone - dice l'assessore alla Cultura di Rodengo Saiano Santino Mafessoni -. 50 Miglia è per noi l'evento più importante nell'anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023, perché fisicamente ci permette di unire territori di cui siamo già raccordo e ci ha permesso di riattivare la cittadinanza in questo momento di condivisione dopo mesi di preparazione nelle ludoteche, nelle scuole, in biblioteca e in rsa».
Attraverso la Franciacorta
Sono nove i gazebo che fanno punto di raccordo sul tracciato di Rodengo che unisce Gussago a Passirano. Qui, oltre ai cittadini del paese e tanti curiosi anche da altre città, ci sono associazioni e amministrazioni comunali anche di Ome, Mairano e Castegnato, associati a Rodengo per 50 Miglia.
Alle Torbiere i sindaci sebini
Ore 10 - (Veronica Massussi) In prima fila anche i primi cittadini. Quelli dei Comuni sebini che hanno voluto simbolicamente farsi trovare uniti al centro accoglienza visitatori delle Torbiere del Sebino, dove ovviamente passa la catena. Torbiere, Da sinistra, Giambattista Bosio, presidente delle Torbiere, Marco Ghitti, sindaco di Iseo, Rosa Vitale, sindaca di Rodengo Saiano, Enzo Simonini, sindaco di Provaglio d'Iseo, Lorenzo Olivero vice sindaco di Corte Franca, Marco Musati della Comunità montana del Sebino.
Anche Bergamo in festa
Ore 10 - Migliaia di persone in festa anche dall'altro lato dell'Oglio, fino a piazza Vecchia, all'altro capo della sterminata catena umana. Lo mostrano le immagini proposte dall'Eco di Bergamo. Due città, una sola Capitale della Cultura, un solo grande entusiasmo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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