«Castenedolo incontra» sul caso Tortora con Renzi e Martelli
Il tema della giustizia è tra quelli che maggiormente divide la politica e l’opinione pubblica italiane. Un confronto che si è consumato spesso nella aule parlamentari con tentativi di riforme più o meno complessive, ma che ha visto anche gli italiani chiamati ripetutamente alle urne per consultazioni referendarie per correggere questo o quel dettaglio del potere giudiziario.
Se ne parlerà domani, giovedì 4 maggio 2023, alle ore 20.45 (diretta su Teletutto canale 16 del digitale terrestre) nella Sala Civica Disciplini di Castenedolo in via Matteotti, 96 con un nuovo appuntamento promosso dall’Associazione «Aldo Moro Mino Martinazzoli».
Protagonista della serata Gaia Tortora che presenterà il suo libro «Testa alta, e avanti» (Mondadori) che racconta l’incredibile e drammatica vicenda giudiziaria che quarant’anni fa vide coinvolto suo padre, Enzo Tortora. Nel corso della serata interverranno, con l’autrice, il senatore Matteo Renzi, l’ex Ministro alla Giustizia Claudio Martelli e l’avvocato Piergiorgio Vittorini, coordinati dal giornalista e conduttore del Tg2, Daniele Rotondo.
Nella storia italiana ci sono stati pochi casi che hanno scosso l’opinione pubblica e hanno alzato la temperatura del dibattito proprio sulla questione giustizia come quello del presentatore televisivo Enzo Tortora, la cui vicenda giudiziaria si aprì di colpo all’alba del 17 giugno del 1983 quando venne arrestato con l’accusa di traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico: il suo calvario politico e umano durò per quattro anni, tra carcere e domiciliari, fino al 13 giugno 1987 quando venne definitivamente assolto dalla Cassazione.
Pochi mesi dopo, il 18 maggio 1988, Tortora morì per un tumore polmonare dopo aver vissuto gli ultimi anni in un incubo costruito dalla falsa testimonianza di alcuni pregiudicati legati al camorrista Raffaele Cutolo. L’effetto politico fu il referendum del 1987 (promosso da Radicali e Psi) sulla responsabilità civile dei magistrati che ottenne il quorum e il parere favorevole degli elettori. Da allora il rapporto tra politica e magistratura è stato un vero corpo a corpo che non ha ancora sortito un vincitore.
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