Caso pm di Milano, verso l'archiviazione l'ex procuratore Greco
Sarebbe prossima all'archiviazione la posizione dell'ex Procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, finito indagato a Brescia per omissione di atti d'ufficio per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara su una presunta loggia Ungheria. Una nota diffusa dal tribunale in serata, tuttavia, precisa che il gip titolare del fascicolo allo stato, «non ha adottato alcun provvedimento sulla richiesta di archiviazione». Questo dopo che in giornata era stata diffusa la notizia della già avvenuta formalizzazione del provvedimento. Da quanto si evince, mancherebbe ancora il deposito della decisione.
La richiesta di archiviare Greco avanzata lo scorso ottobre dal Procuratore Francesco Prete e dal pm Donato Greco, titolari di una inchiesta più ampia che riguarda da un lato l'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo e il pm milanese Paolo Storari e, dall'altro, gli aggiunti Laura Pedio e Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro, è all'attenzione del gip Andrea Gaboardi.
All'ex procuratore di Milano Greco è contestato il non aver proceduto tempestivamente con le iscrizioni delle notizie di reato dopo le rivelazioni fatte nel dicembre 2019 da Amara all'aggiunto Pedio e al pm Storari, allora rispettivamente titolare e coassegnatario del fascicolo sul cosiddetto falso complotto Eni. Le indagini bresciane nei confronti dell'alto magistrato, dallo scorso novembre in pensione, erano state aperte a luglio dopo le dichiarazioni rese nel corso degli interrogatori precedenti resi ai pm Prete e Donato Greco dal sostituto Storari, nei cui confronti, invece, è stato chiesto il rinvio a giudizio per rivelazione del segreto d'ufficio in concorso con Davigo. Per i due l'udienza preliminare si aprirà il prossimo 3 febbraio.
La richiesta di archiviazione è stata motivata con il fatto che non spettava a Greco procedere con le iscrizioni nel registro degli indagati, poi effettuate a maggio dell'anno scorso, in quanto c'erano un aggiunto titolare del fascicolo e un pm coassegnatario. Inoltre, le mail scritte di Storari per sollecitare i vertici dell'ufficio di Milano a procedere con le iscrizioni risalgono alla fine di aprile 2020, mentre non sono provate le precedenti richieste, in quanto avanzate solamente a voce, di accertamenti sulla presunta Loggia Ungheria. Sotto questo aspetto non sarebbe per la difesa ravvisabile, dunque, alcuna tardività.
Dell'inchiesta che riguarda più in generale i procedimenti milanesi sul gruppo di San Donato e la bufera che ha investito parte della magistratura italiana di recente è stata chiesta la proroga per De Pasquale e Spadaro, in vista di una consulenza disposta dagli inquirenti di Brescia per approfondire alcuni aspetti tecnici valorizzati dai due pm per difendersi dall'accusa di rifiuto di atti d'ufficio. Infine è ancora aperta e in attesa di definizione la tranche di indagine che riguarda Laura Pedio.
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