Caso Csm, Masia: «Palamara si faccia da parte»

Il presidente del Tribunale di Brescia: «Ho sostenuto magistrati di valore. No alle lobby»
Il tribunale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Anche i suoi messaggi sono agli atti dell’inchiesta che dovrà fare luce su quello che è considerato il grande scandalo della magistratura italiana. Il presidente del tribunale di Brescia Vittorio Masia è stato uno degli interlocutori di Luca Palamara, con il quale parlava di nomine e incarichi

Come tutte le intercettazioni finite nell’inchiesta Palamara, anche gli scambi di messaggi con Masia dovranno essere valutati dal Csm, che ha già fatto partire le prime convocazioni nell’ambito di procedimenti disciplinari. 

«Sono sereno. Non so se il Csm mi convocherà. Sui quei famosi messaggi va detto che dovrebbero essere contestualizzati e comunque si tratta di sintesi estreme di discussioni e confronti avuti in precedenza in altri luoghi e altri contesti» spiega Vittorio Masia. Che su un aspetto mantiene la linea. «Su quello che scrissi via whatsapp sui procuratori aggiunti non cambio idea» dice. «A Brescia e Bergamo servivano magistrati di valore come poi le due realtà hanno avuto».

Leggi l’articolo integrale sull’edizione Giornale di Brescia in edicola oggi, mercoledì 16 settembre 2020, scaricabile anche in formato digitale

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