Caso Cavellini, una pioggia di accuse
Una vera e propria pioggia di accuse si sta riversando in redazione su Matteo Cavellini, l’amministratore condominiale ritenuto responsabile da un folto numero di clienti di una serie buchi trovati nelle casse degli edifici da lui gestiti. Accuse che in alcuni casi si sono trasformate anche in denunce per furto e appropriazione indebita o, recentemente, per truffa, come spiegato da un lettore che si inserisce, suo malgrado, «nell’innumerevole schiera dei " bidonati"» da Cavellini, , tra fatture che non risultano saldate, documenti contabili con cifre che non tornano, bonifici ingiustificati e fornitori che pretendono pagamenti.
E non è da escludere che, come avvenuto in casi analoghi, la Procura intenda raccogliere le segnalazioni in un unico filone. I suoi accusatori parlano di un buco complessivo che può raggiungere i due milioni, mentre l’amministratore ha abbassato la soglia a 500mila euro. Erano più di duecento i condomini in mano a Cavellini nei momenti di massima fortuna, scesi ad un centinaio negli ultimi tempi.
Le telecamere di «Mi manda Raitre» hanno sentito una serie di clienti delusi tra il Garda, dove l’amministratore ha un ufficio, e Brescia, dove si concentravano parte delle sue attività. La puntata andrà in onda martedì prossimo, tra le 10 e le 11, con un servizio che racconterà le disavventure di chi sta bussando alla porta del 44enne con richieste che valgono decine di migliaia di euro.
E tra gli accusatori di Cavellini c’è anche la sua ex collaboratrice Alessia Scalvini, già oggetto di denunce per i fondi mancanti in residence e palazzine da lei gestite. La 38enne racconta via mail di aver presentato in aprile «un esposto» contro l’ex collega e ora spiega tramite il suo legale «di essere una vittima». Scalvini, che i clienti gabbati ritengono essere sodale dell’amministratore sotto accusa, racconta di aver pagato di tasca propria negli ultimi mesi circa «170mila euro per ammanchi riconducibili a comportamenti anomali ed illeciti del dott. Cavellini» e di voler contribuire alla ricerca della verità, mettendosi a disposizione della magistratura.
Emanuele Galesi
Segnalazioni a e.galesi@giornaledibrescia.it
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