Caso Caffaro: il Pcb compagno di vita quotidiano

Pcb compagno di vita quotidiana. Le testimonianze delle famiglie che abitano nel sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro.
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Pcb compagno di vita quotidiana. Da 12 anni a questa parte è così le famiglie Ronchi,  Saladanna e Antonioli che vivono nella zona di via Rose di Sotto, nel sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro. Tre famiglie che vivevano del lavoro dei campi e dell’allevamento di bestiame.
«Ci hanno portato via tutto – dice con durezza Bruna Paterlini, moglie di Battista Saladanna - e non ci hanno dato niente».
La ferita è ancora aperta soprattutto per lei che appena sente parlare di Pcb trasale: «Non dimenticheremo mai».
Diverso per Pierino Antonioli che alleva ancora alcune galline nane Bantam Sebright, solo per il gusto di vederle: «un po’ la ferita si è anche rimarginata – dice rassegnato – perchè sono sicuro che non faranno mai niente. Non bonifichereanno mai». 
Feriti nell’orgoglio di lavoratori: casa di proprietà svalutata, campi fermi che non producono reddito e invendibili. (L'APPROFONDIMENTO SULLE PAGINE DI VENERDI' DEL GDB)

La questione Caffaro fa molto dibattere anche su Facebook e tra gli altri è nato un gruppo di discusisone Pcb a Brescia che ha già raccolto più di 300 adesioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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