Caso Caffaro: «Fondi dal Ministero per mantenere in funzione la barriera idraulica»

L’assessore regionale Maione conferma la volontà di Caffaro Brescia srl di andarsene. A giugno il bando per la bonifica
CAFFARO, RISCHIO SCONGIURATO
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Caffaro Brescia srl intende procedere come preannunciato. «Si è dovuto prendere atto dell’indisponibilità di Caffaro Brescia a continuare il lavoro sull’attuale barriera idraulica. Oggi arriverà la nota del Ministero» ha dichiarato l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Giorgio Maione al termine di un tavolo tecnico che si è tenuto stamattina negli Uffici territoriali regionali di Brescia. Secondo quanto riportato dalla Caffaro Brescia srl al commissario straordinario Mario Nova, la gestione delle barriera idraulica  (250mila euro al mese) sarebbe troppo onerosa da sostenere per l'azienda.

Il piano B

Si procederà quindi con un piano alternativo: «Il Ministero ha garantito le risorse per un piano B - conferma Maione -. Stamattina ha formalizzato l’intenzione di svolgere una funzione supplente in modo tale che il sistema attuale di pompaggio che presidia la falda, cioè la barriera idraulica, sarà mantenuta in funzione». La gestione di questa fase provvisoria sarà affidata al commissario straordinario del Sin Brescia Caffaro Mario Nova.

Ipotesi Loggia

Per quanto riguarda la barriera idraulica, al posto di Caffaro Brescia srl potrebbe subentrare una società controllata o partecipata della Loggia: «Il Comune di Brescia si è detto disponibile a mettere a disposizione la propria struttura attraverso una sua controllata» ha detto Maione. Nova ha invece confermato il dialogo in corso con il Ministero del Lavoro per tenere i 9 lavoratori di Caffaro Brescia srl: «È chiaro che il know how dei dipendenti che ancora lavorano alla barriera idraulica è un valore prezioso da non perdere. Si dovrà valutare una serie di questioni. Il Ministero chiederà comunque a Caffaro Brescia srl di garantire un periodo transitorio per permettere il passaggio di consegne con chi subentrerà, in modo tale da garantire la continuità della gestione della barriera idraulica».

Lo stato degli inquinanti

 Arpa ha comunque rassicurato sul fatto che in questo momento non sono state individuate altre fonti primarie di inquinamento, cioè altre sorgenti rispetto a quelle note, e che la falda per ora è protetta sia dalla barriera idraulica, correttamente in funzione, sia dalla siccità, che tiene i livelli delle acque basse e distanti dai terreni impregnati dalle sostanze inquinanti disperse dalla Caffaro nei decenni.

Novità sulla gara

Le novità non finiscono qui perché l’assessore Maione ha annunciato che la gara per la prima fase della bonifica del sito industriale, saltata a fine 2022 per una questione di costi, sarà bandita per giugno. Serviranno tempi tecnici per aggiornare l’accordo di programma alla luce della decisione di Caffaro Brescia srl, ma sembra confermato l’arrivo di altri 16 milioni di euro tramite il fondo per le opere indifferibili del Mef.

Il caso Vallosa

Infine, durante il tavolo tecnico di stamattina,si è aperto un focus sulla discarica della Vallosa a Passirano. Maione ha spiegato che il capping, cioè l’operazione di copertura dei terreni contaminati dal Pcb di Caffaro, è quasi completato ed è stata avviata comunque una nuova indagine per capire lo stato dei terreni, il cui esito dovrebbe arrivare nelle prossime settimane.

La lettera

(aggiunta nel pomeriggio di Salvatore Montillo)

Nella nota protocollata al termine del tavolo e inviata nel pomeriggio a tutti gli enti coinvolti nella partita, il direttore generale del ministero Giuseppe Lo Presti ha contestato il comportamento di Caffaro Brescia sia in riferimento alla convenzione sottoscritta con il ministero stesso nel 2021, in qualità di «soggetto responsabile della contaminazione riscontrata sul sito», sia rispetto all’asserita «eccessiva onerosità» della gestione della barriera idraulica sopravvenuta con il rincaro dell’energia. Elemento questo che l’azienda oggi in liquidazione avrebbe addotto per giustificare di voler lasciare il sito e licenziare gli operai.

Il ministero, dunque, metterà i fondi necessari per garantire il funzionamento della barriera idraulica, ma con l’intenzione di «agire nelle competenti sedi giudiziarie anche per il recupero delle spese sostenute». Inoltre, sempre nella nota, Lo Presti invita la società a indicare una data del definitivo disimpegno «per consentire di organizzare le attività e non determinare interruzioni del presidio ambientale in corso».

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