Casini a Brescia: "Monti deve continuare"
Monti-bis, Berlusconi e primarie del centrosinistra. Pier Ferdinando Casini, intervenuto sabato pomeriggio alle «Primarie delle idee» organizzate dall’Udc a Brescia in vista di una corsa solitaria per Loggia 2013, si sofferma sugli orizzonti politici nazionali. Alla Camera di Commercio Casini ha attaccato Berlusconi: «Oggi, nel candidare Maroni alla presidenza della Regione Lombardia, Berlusconi dice che Casini deve tornare con lui. È segno di una certa confusione. Di che cosa stiamo parlando? Noi siamo decisi nella nostra linea che è quella del Ppe».
Il leader dell’Udc ha poi affrontato il tema del dopo Monti. Il suo partito sostiene la necessità di un bis del professore per proseguire il lavoro iniziato negli ultimi mesi: «Gli sforzi di Monti non si devono interrompere e devono andare avanti anche nella prossima legislatura. L’Italia è una democrazia, saranno gli elettori a decidere se invece preferiscono affidarsi a demiurghi del passato». Il riferimento è, ancora una volta, a Berlusconi. Il sostegno al capo del governo tecnico, per Casini, «non significa tirare Monti per i capelli. Noi ci presentiamo con la nostra faccia».
«Questo Governo lo difendiamo non perchè Monti è bello e ci piace - ha chiarito - ma perchè, se non ci fosse stato questo Governo, che ha avuto la capacità di cantare fuori dal coro e fare cose sgradite, probabilmente l’Italia non sarebbe qui a parlare di futuro per le prossime elezioni». Il nostro obiettivo, ha sostenuto Casini, è di «cercare di evitare quella politica di populismo e demagogia che ci ha rovinato».
Dopo le stoccate al centrodestra, Casini passa al centrosinistra, impegnato in questi giorni con le primarie che indicheranno il leader per le prossime politiche. «Vedo che Vendola polemizza sempre con me, cosa volte che vi dica? Io penso che di demagoghi un Paese muore. Il teatrino della politica non ci interessa - ha proseguito il leader dell’Udc - che Renzi e Vendola ci attacchino mi fa solo piacere perchè non c’è dubbio che le nostre ricette sono incompatibili con le loro». «Se gli italiani si vogliono affidare a Vendola - ha continuato Casini - lo facciano: noi pensiamo che si debba continuare nella serietà, nell’impegno; non nella demagogia o nel populismo».
Casini ha poi ribadito che l’Udc ha una «linea decisa», ovvero quella di ricreare in Italia, una formazione che ricalchi quella del Ppe, gruppo parlamentare al quale aderiscono in Europa il suo partito, il Pdl e Fli e non la Lega Nord. E proprio Monti, in questa prospettiva, è un tassello fondamentale del progetto di Casini.
Per quanto riguarda la città, infine, la posizione del partito è già stata chiarita nei giorni scorsi dal segretario provinciale Gianmarco Quadrini. L'Udc si prepara a presentarsi con un proprio candidato, rompendo (almeno al primo turno) l'alleanza con il sindaco Paroli dopo 5 anni. Un nome ancora non c'è. Il partito per ora si concentra su idee e proposte da raccogliere tra cittadini e rappresentanti di associazioni del mondo produttivo, culturale, sociale.
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