Casco in testa e acqua: la giornata speciale dei piccoli pompieri
Sarà per la loro sirena, sarà per i loro mezzi rosso vivo, sarà per i caschetti. Ma soprattutto sarà perché intervengono sempre nelle situazioni più difficili ad aiutare le persone, a domare le fiamme, apparentemente incuranti del pericolo, anche se il loro muoversi con sicurezza è frutto di esperienza e preparazione accurata.
Sono mille e più le ragioni che fanno dei Vigili del fuoco gli eroi dei più piccoli, per una professione che attira tutti indistintamente, bambini e bambine. Ed è per questo che ieri San Bartolomeo si è animato nell’ospitare «Pompieropoli». Svariate decine i bimbi accompagnati dai genitori che sono stati in coda sotto il sole per provare l’ebbrezza di spegnere un fuoco con l’acqua spruzzata da una lancia o di arrampicarsi sul castello di manovra che simula una parete rocciosa, riuscendo ad arrivare sulla sommità e a suonare la campanella
. Qualcuno ha anche indossato una mini-divisa con tanto di scritta «Fire fighter» sulla schiena e caschetto «all’americana» in testa. L’appuntamento è stato voluto dal Consiglio di quartiere e promosso di concerto con il Comando provinciale del corpo, in collaborazione con i pensionati dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco. «Abbiamo delimitato la zona per poter operare in sicurezza - ha spiegato il caporeparto Romolo Iovinelli -. Ogni bambino è dotato di un dispositivo personale di protezione, dal caschetto al giubbetto arancione. Questa iniziativa è un investimento sul futuro; infatti poco fa - ha ammesso con gioia - un bambino mi ha proprio detto che vuole fare il Vigile del fuoco, battendomi il cinque».
L’entusiasmo dei piccoli Grisù si è fatto sentire e ha contagiato gli stessi pompieri. «Parte del materiale arriva dai Vigili del fuoco volontari di Palazzolo - continua Iovinelli -. Io ho rinunciato alla giornata di riposo per venire qui, il mio collega Umberto Cerri quando stacca deve iniziare il turno. Ma è bello vedere che dopo di noi ci sarà qualcuno che farà questo mestiere con il nostro stesso entusiasmo».
Soddisfatta per la riuscita dell’evento la presidente del Cdq, Margherita Casalotti, che ha voluto riproporre l’esperienza vissuta alle elementari, quando aveva visitato la caserma di via Scuole.
«I bambini sono strafelici - ha affertmato -. È un modo per radunare le persone del quartiere. I vigili del fuoco sono il mito dei più piccoli, ma non solo». Cinque i volontari che ieri a San Bartolomeo hanno dato una mano agli effettivi: «Mancano i giovani - ha spiegato il 78enne Francesco Massini, 38 anni di servizio e da 22 in pensione -. Per poter fare queste iniziative serviamo noi volontari che lavoriamo ancora al loro fianco».
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