Cascina Parco Gallo, verso una nuova gestione

Scade il bando per l'assegnazione della struttura. L'obiettivo è aprire entro la metà dell'estate.
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Quale sarà il futuro della Cascina Parco Gallo? A deciderlo sarà il bando, pubblicato due mesi fa sul sito internet del Comune e in scadenza domani, che tra poche ore consegnerà nelle mani degli uffici tecnici della Loggia i nomi dei partecipanti alla gara pubblica per la nuova gestione del cascinale, oggi ancora «fuori servizio». Un passaggio necessario dopo l'ordinanza emessa lo scorso 21 novembre che ha portato allo «sfratto» del direttivo e del personale della Compagnia del Parco, precedente concessionaria della struttura. A nulla è servito il ricorso al Tar presentato dalla cooperativa, che bocciato dai giudici ha di fatto impedito il rinnovo della concessione.

Con l'apertura delle buste da venerdì il percorso verso una nuova gestione dello stabile, situato nel cuore del tappeto verde di Brescia Due, entra nel vivo: prima con la valutazione delle offerte economiche e poi dei singoli progetti. Quel che è certo è che per tornare a funzionare a pieno regime, la Cascina dovrà attendere ancora qualche mese.

«La filosofia seguita dall'Amministrazione è trasformare Cascina Parco Gallo non solo in un esercizio commerciale, come è stato principalmente utilizzato negli ultimi anni, ma restituendole quella vocazione aggregativa originaria che è stata smarrita nel tempo - spiega il vicesindaco Fabio Rolfi -. Per concretizzare un disegno di questo tipo, è importante che i progetti tengano conto della potenzialità sociale del posto».

In poche parole, la speranza è di «andare oltre il semplice servizio bar e ristorazione, per consegnare alla città un punto di incontro utilizzabile in tanti modi: assemblee e incontri, iniziative culturali, concerti e spettacoli, così come era in passato». Per le tempistiche per l'assegnazione gestionale, l'auspicio dell'assessore «è che si possa aprire, se non già dall'inizio, almeno dalla metà della stagione estiva». Per molti residenti di Brescia Due, che già avevano sottolineato le criticità del quartiere dal punto di vista della sicurezza, la riapertura della Cascina gioverebbe a tutta la zona. «Il problema della microcriminalità e dell'abbandono di Parco Gallo è stato spesso manipolato ideologicamente, in maniera anche troppo eccessiva» conclude Rolfi . Ma per vincere la percezione di insicurezza serve «solo una presenza organizzata che porti la gente a riappropriarsi di queste parti della città».

Alessandro Carboni

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