Casazza, «Ritratti di donne» di straordinaria umanità
Con cinque storie di «ordinaria quotidianità», il Consiglio di quartiere di Casazza rende omaggio, sulla sua pagina Facebook, a cinque donne che sono parte attiva del suo territorio. Un riconoscimento che di fatto viene poi esteso a tutte coloro che svolgono «il loro prezioso lavoro di mamme e di mogli, di nonne che accudiscono i nipotini e di figlie che si prendono cura dei genitori fragili».
Nei «Ritratti di donne» si può così leggere quanto Federica Arcari ha svolto come referente dell’Associazione anziani e pensionati, realtà che ormai non esiste più ma che in passato tanto aveva fatto per i suoi 500 soci che solo all’anagrafe possono essere considerati «di una certa età», non certo per lo spirito, e che si dice pronta a ripartire con una nuova esperienza se aiutata da altri.
Oppure si può leggere della forza di Alessia e Marinella Cò, le due edicolanti di via Gadola, che durante i mesi della pandemia sono state punto di riferimento per molti, non chiudendo mai il chiosco che il compianto marito e padre aveva aperto nel 1998. Alessia peraltro sta studiando Farmacia e ora si divide tra il lavoro all’edicola e l’impiego in una farmacia di Concesio. Tra i cinque ritratti femminili il Cdq guidato da Luca Pomarici rende poi omaggio anche a Doriana Scapini che per oltre trent’anni è stata coordinatrice della comunità per disabili «Hebron» e che ora, in pensione da quel ruolo, insieme a una collega, ha adottato tre ragazze con fragilità, anche gravi. Doriana è sempre stata un pilastro della comunità di Casazza, aperta e disponibile a partecipare alle iniziative promosse nel quartiere, insieme alle altre realtà del territorio.
Un altro ritratto è quello di Barbara Garzoni che ha creato la scuola di musica della parrocchia oggi frequentata da 80 musicisti in erba, tra adulti e ragazzi; insegnante, mamma è poi molto attiva anche per i progetti di «Vivi il quartiere» e della parrocchia. Infine la quinta donna di cui il Cdq Casazza racconta la storia è Anna Rota, che per anni ha affiancato il collega Renato Renna nella biblioteca del quartiere, in vista anche della prossima trasformazione in biblioteca sociale.
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