Casa della natura di Bovezzo, il Comune risana il marroneto
È uno dei marroneti pubblici più grandi d’Italia e in passato, quando in tavola non c’era poi molto da mettere, ha dato da mangiare a decine di famiglie della zona.
Sono circa una sessantina le piante di marroni che attorniano la Casa della natura, nell'area dell’ex ovile Rampinelli di Bovezzo che in questi giorni è al centro di una complessa operazione di salvaguardia che getta l’occhio anche al futuro della specie. Nei giorni scorsi in zona è partito il risanamento che ha visto la potatura delle piante del marroneto e l'abbattimento di alcuni alberi invasivi.
«Le piante di marrone hanno bisogno di luce per crescere e prosperare - spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Bovezzo Mario Folli -, perciò si è resa necessaria una operazione di pulizia che consentisse di eliminare ciò che potrebbe fare loro ombra, in modo da consentire una ripresa di vigore delle piante secolari». Basti pensare che, tra le più antiche individuate, ce ne sono alcune che dovrebbero avere tra i 300 e i 400 anni.
Tra febbraio e marzo verrà avviata la piantumazione di una ventina di nuove essenze innestate con la pianta madre, cioè quella che è stata individuata come la più antica e che dovrebbe quindi dare una continuità genetica e qualitativa alle successive generazioni.
Nuove piante
«Questi interventi, richiesti dal Comune di Bovezzo e assecondati e finanziati dal parco delle Colline di Brescia - spiega Folli -, consentiranno di integrare il marroneto con nuove piante di marrone per dare un futuro a questo prelibato frutto, che erroneamente viene confuso con la castagna comune, ma che ha delle caratteristiche superiori». La conservazione di queste piante pluricentenarie, la loro potatura e le nuove piantumazioni consentiranno di mantenere questi alberi a memoria delle nuove generazioni. Nello svolgimento di questo processo stanno dando una grossa mano anche i volontari del Gian, che gestiscono la Casa della natura.
«Sono molto contenta di questi lavori sia per un discorso di conservazione del nostro marroneto, sia perché implicano una attenzione particolare per l’ambiente - osserva il sindaco Sara Ghidoni -. È stato bellissimo vedere gli esperti al lavoro prestando un occhio di riguardo a quegli alberi che ospitano la fauna locale, scoiattoli e picchi in primis».
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