Casa Base, aiuto ai giovani che cercano indipendenza
Sebbene sia un bisogno tangibile, spiccare il volo dal nido familiare è tutt’altro che semplice per i giovani di oggi. La dipendenza economica (e anche psicologica) dai genitori, insieme con la difficoltà a trovare un lavoro stabile, sono i principali fattori che fanno desistere molti ragazzi dall’intraprendere la strada verso l’autonomia.
Per dare una risposta a questo disagio nasce in pieno centro «Casa base - Vicinato solidale per i giovani». Al civico uno di via Gabriele Rosa, nello stabile in cui ha sede il consiglio centrale di Brescia della Società di San Vincenzo De Paoli, a partire dal mese di settembre verranno accolti neomaggiorenni in uscita dalle comunità educative o in situazione di lieve difficoltà e giovani studenti o lavoratori.
Il progetto
Ai primi saranno destinati tre mini alloggi, mentre i secondi saranno ospitati all’interno di una unità abitativa con spazi comuni e quattro camere singole. «Casa base» nasce dalla collaborazione tra la Società di San Vincenzo De Paoli presieduta da Ornella Martinelli, che ha messo a disposizione gli spazi, la Fondazione Opera Caritas San Martino e l’Opera Pavoniana e «si propone di coniugare l’attenzione pedagogica a percorsi di autonomia per neomaggiorenni legati alla tutela minori, o di altre categorie di giovani seguiti da servizi sociali - spiega Diego Mesa, responsabile di YOUng Caritas Brescia -. L’obiettivo è anche di dare la possibilità a studenti e lavoratori giovani di sperimentarsi in esperienze di condivisione abitativa e di sostegno alle fragilità altrui».
Tra gli obiettivi specifici del progetto c’è infatti la promozione della corresponsabilità dei ragazzi ospitati nella gestione delle relazioni e della cura della casa, «ma anche di esperienze di vicinato solidale con altri giovani e realtà del territorio» sottolinea il direttore della Caritas di Brescia don Maurizio Rinaldi. «In questi anni ci siamo accorti che, pur trovando una soluzione abitativa e un lavoro, il fatto di dover diventare autonomi a livello affettivo spaventa tanti giovani - racconta Gianni Tranfa, direttore delle attività educative di Opera Pavoniana -. A Casa base lo slancio verso l’autonomia avverrà avendo anche qualcuno a fianco con cui scambiare due chiacchiere e potersi confrontare».
Per i neomaggiorenni in uscita dalle comunità educative l’inserimento avverrà su richiesta di uno dei servizi sociali di riferimento (per info: casabase@caritasbrescia.it) e i costi varieranno in base alla situazione del giovane.
Gli studenti e i lavoratori devono invece inviare la domanda entro la fine di agosto compilando l’apposito form sul sito www.caritasbrescia.it/vicinato-solidale/. Seguirà un colloquio conoscitivo. Verrà loro richiesto un contributo simbolico compreso tra i 50 e i 200 euro al mese per le spese di gestione della casa.
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