Carosi cavaliere al merito della Repubblica italiana
Si definisce «un personaggio bizzarro, che si ostina a coltivare una serie di attività». Ed è di certo merito di questa bizzarrìa, unita ad una luminosa curiosità e vivacità di pensiero, a permettere al professor Giampiero Carosi, per anni direttore dell’Istituto Malattie infettive e tropicali dell’Università degli Studi di Brescia all’Ospedale Civile, di spaziare in campi del sapere solo apparentemente distanti tra loro.
Per lo studio, l’impegno e le ricerche - in prima linea all’epoca di un’altra pandemia, quella dell’infezione da Hiv/Aids - è stato nominato cavaliere dell’Ordine «Al Merito della Repubblica italiana» con decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un riconoscimento che si aggiunge al lungo curriculum in cui compaiono, ultimi in ordine di tempo, il titolo di professore emerito di Malattie infettive dell’Università degli Studi di Brescia dal dicembre 2021, seguito dalla presidenza di Medicus Mundi, organizzazione non governativa che ha reso illustre la nostra città nei Paesi a risorse limitate e di presidente della Fondazione di Malattie infettive e Salute internazionale, in prima linea nell’informare sull’evoluzione della pandemia da SarsCov2 sia sotto il profilo epidemiologico sia sotto quello dei progressi della ricerca scientifica.
Per sua stessa ammissione, tuttavia, la principale attività che oggi lo tiene impegnato è quella editoriale relativa a curatore della traduzione italiana della sezione dedicata alle Malattie infettive del trattato Harrison, pubblicazione internazionale contenente principi di medicina interna, con l’aggiornamento del capitolo sulla Covid-19 in Italia. Come se aver lasciato insegnamento e clinica per raggiunti limiti di età avesse ulteriormente amplificato le sue capacità didattiche e mediche.
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