Carmine, prima serata con steward e contapersone: l’unica assente è la movida

Complice le condizioni meteo la partenza ieri sera per il progetto «CondiVivere Carmine» è stata in sordina
Steward e ragazzi in contrada del Carmine - Foto © www.giornaledibrescia.it
Steward e ragazzi in contrada del Carmine - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Paranoia varchi». Un ragazzo si lascia scappare a voce alta una impressione a caldo mentre passa accanto alle transenne che in Contrada del Carmine delimitano il perimetro del nuovo quartiere «osservato speciale». Alle 21 in punto gli steward si radunano in via Porte Pile con le pettorine multicolor, poi il responsabile comincia lo smistamento degli operatori nei pressi degli otto varchi di accesso al cuore della movida bresciana. Comincia così, in un freddo e umido venerdì sera di dicembre, il giorno zero del piano di gestione e controllo del divertimento notturno al Carmine.

Nel frattempo il quartiere è già nella nuova veste, agghindato con i totem e gli adesivi sulle 24 vetrine dei locali, che «raccontano» al visitatore le nuove (ma vecchie) regole di comportamento. Tra spostamenti di transenne e direttive dell’ultimo minuto, agli steward invece serve un’ora per essere operativi.

Alle 22 comincia il vero servizio: pettorina d’ordinanza, ricetrasmettitore e telefono con l’app contapersone - questo il kit degli steward di «CondiVivere Carmine», la campagna-esperimento del comune di Brescia che ha la doppia ambizione di gestire il mondo della notte e di trasformare la «varietà» tipica del quartiere in un elemento costruttivo, promuovendo la coesione e la vitalità dell’area.

Negli otto accessi le barriere si avvicinano e gli operatori cominciano a contare, letteralmente: tre persone entrano, due escono. Cinque dentro, uno fuori. E così via. Le dita infreddolite premono sullo schermo dello smartphone ad ogni passaggio. E viene da chiedersi se gli addetti possano tenere il conto per ore e ore, anche con flussi maggiori. Al varco di via Porte Pile, comunque, già 4 minuti dopo le 22 il contapersone segna 33. «Cosa fate?», chiede una coppia appena arrivata e insolitamente curiosa. «Niente, solo controllo», si limita a dire uno degli steward.

In realtà il compito è quello di fare «controllo e informazione», come ribadito a più riprese dalla Loggia. E di capire quante persone accoglie ogni fine settimana il Carmine. Ecco perché ogni ora di ogni sera tutti i contapersone degli steward degli otto varchi d’accesso inviano i dati in simultanea redigendo un report delle presenze. Che a dire il vero ieri sera erano piuttosto risicate. Perché, come da pronostici, sono state le condizioni meteorologiche il primo deterrente alla «malamovida».

La sperimentazione, comunque, è avviata - non senza assestamenti prevedibili e qualche chiarimento con i residenti -, ma non sarà stato certo il primo venerdì di dicembre a dare la risposta che la Loggia cerca da tempo. I fine settimana a ridosso delle festività natalizie, al contrario, potrebbero essere il primo test della macchina di «CondiVivere Carmine».   

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