Carburante da Slovenia e Croazia, maxifrode al fisco: 14 nei guai
Arrivava dalla Slovenia e dalla Croazia il carburante che un’associazione per delinquere composta da sette persone, tutte arrestate e ora in carcere, acquistava per poi rivenderlo ai distributori di pompe bianche.
È quanto scoperto dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta «Free Fuel», che ha portato per l'appunto proprio nella mattinata di oggi all'esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere a carico delle sette persone coinvolte. Si tratta di due broker residenti in Lombardia, quattro residenti in Campania e un’altra persona che abita in Umbria.
Il gruppo aveva l’obiettivo di abbassare il prezzo finale del carburante attraverso società che avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell'Iva. Le operazioni finanziarie passavano da due società formalmente registrate in Bulgaria e Romania, mentre fisicamente il carburante, caricato in autobotti, raggiungeva alcuni depositi di Roma, Genova e Vigevano. A Napoli è stato scoperto un bunker dove veniva conservato il carburante.
Sono complessivamente 14 le persone indagate, per 16 milioni di litri di carburante intercettato.
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