Carabinieri in Provincia, 4 avvisi di garanzia

Sono stati notificati ad altrettanti dipendenti tecnici della Provincia nel quadro di un'indagine condotta dalla Procura di Brescia.
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Quattro avvisi di garanzia sono stati notificati ieri ad altrettanti dipendenti tecnici della Provincia di Brescia nel quadro di un'indagine condotta dalla Procura di Brescia, coordinata dal Sostituto procuratore Claudio Pinto. I computer dei dipendenti ieri sono stati sequestrati come materiale utile all'indagine. I fatti si riferiscono ad un intervento realizzato dagli uffici della Provincia di Brescia nel 2009. Secondo le indagini curate dagli uomini del Noe, ovvero il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, l'ente avrebbe adottato le procedure d'urgenza in un intervento che forse non avrebbe avuto i crismi di necessità per adottare tale eccezione.

Da qui l'ipotesi di una turbativa d'asta che potrebbe aver favorito l'impresa appaltatrice invece che adottare misure diverse. Perplesse e sorprese le persone oggetto della comunicazione giudiziaria: la vicenda fa riferimento al necessario rifacimento di un condotto che raccoglie le acque provenienti sia dallo scolmatore di Verziano che dal vicino canale Garzetta prima che le stesse si gettino nel Mella nell'area di Capriano, appartenenti a Fenili Belasi.

Durante una delle ondate di piena, peraltro, la forza dell'acqua aveva scavato l'alveo in cemento, sradicando i manufatti preesistenti di controllo delle acque, andando ad intaccare il terrapieno della sponda e provocando il parziale crollo di un edificio costruito sul limitare del vaso. Il procedimento d'urgenza sarebbe stato quindi adottato anche in vista del fatto che la limitazione dello scorrere delle acque attraverso le chiaviche provocò, come conseguenza, esondazioni anche al vicino abitato di Flero, creando danni e difficoltà in alcuni quartieri. Ora alla magistratura il compito di chiarire i fatti.

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