Capitale della cultura, Del Bono: «Mostreremo il meglio di noi»
Lo stupore e l’orgoglio. La meraviglia dei forestieri quando visiteranno Brescia e Bergamo, ma pure degli stessi bresciani e bergamaschi che avranno l’occasione di conoscere meglio la loro città e quella vicina. L’orgoglio di vivere in comunità con tanti punti di forza, coese, determinate, solidali, ricche di valori e di un grande patrimonio storico e monumentale.
Essere Capitale della Cultura significa anche questo nel lungo percorso che porta al 2023 e poi nell’anno dell’evento. Il Teatro Sociale era pieno ieri pomeriggio per la presentazione del Dossier con gli indirizzi, i temi e molti dei progetti e delle iniziative previste. In sala le autorità, le istituzioni, i rappresentanti della società civile e delle categorie economiche, le associazioni e gli enti che hanno partecipato alla costruzione dei contenuti del dossier. Una replica - focalizzata su Brescia - della presentazione fatta mercoledì a Bergamo.
Sul palco il sindaco Emilio Del Bono con il collega Giorgio Gori, le assessore alla Cultura Laura Castelletti e Nadia Ghisalberti, la vice presidente della Fondazione Cariplo, Claudia Sorlini, e la presidente della Fondazione Comunità Bresciana, Alberta Marniga. Rinascita. «Durante lo tsunami della pandemia nella primavera del 2020 - ha ricordato Del Bono - io e Giorgio Gori ci sentivamo spesso per condividere quelle giornate drammatiche». Quando il Covid ha allentato la presa «abbiamo sentito l’esigenza di guardare avanti insieme per dare un segno di rinascita, per mostrare all’Italia il meglio di Brescia e di Bergamo».
I temi
Punti di forza rappresentati nei quattro grandi temi che segnano i contenuti: la rete della solidarietà, la sfida ambientale, l’etica del lavoro e l’innovazione, il patrimonio materiale e immateriale. Il tutto all’insegna dello sviluppo sostenibile. Le iniziative saranno declinate secondo questi significati.
I progetti
Ben 511 i progetti già presentati da enti e associazioni, una cinquantina quelli già ben strutturati. Si affiancano agli investimenti in opere pubbliche, circa 160 milioni, che le due Amministrazioni hanno in corso, coerenti con i temi enunciati. L’evento della Capitale, ha sottolineato Gori, «è una scintilla, ma anche un catalizzatore di politiche, investimenti, cultura». La vicesindaca Laura Castelletti ha citato il Museo del Risorgimento, la valorizzazione del Castello e del Corridoio Unesco che attraversa l’area archeologica per arrivare a Santa Giulia, la riqualificazione di via Musei, i restauri di alcuni contenitori.
Oltre le città industriali
«Brescia e Bergamo saranno finalmente percepite come città d’arte», ha sottolineato Del Bono. Non più solo potenze manifatturiere. Ma è innanzitutto «l’occasione offerta a bresciani e bergamaschi per conoscere e conoscersi». Da questa collaborazione, ha aggiunto Gori, «usciremo migliorati. L’essere ambedue città industriali ci ha frenato nel raccontare il nostro patrimonio e farlo diventare anche valore economico».
Adesso il dado è lanciato. Dopo la lunga fase di ascolto del territorio e della redazione del Dossier da inviare al Ministero, comincia la fase di definizione del palinsesto con i progetti da attuare e finanziare attraverso i bandi che saranno aperti in primavera. Il viaggio verso la Capitale è appena iniziato.
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