Caos scuola: insegnanti in fila per la cattedra, rispediti a casa
Convocati per le 16.30 all’istituto Castelli per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato, gli aspiranti a 224 posti d’insegnamento tecnico-pratico negli istituti superiori già si preparavano a fare notte, ma la brutta sorpresa arriva formato cartello.
Un A4 con il messaggio del rinvio a «data da stabilirsi» ha rimandato i prof sui loro passi, che per alcuni portano molto lontano. «C’è gente che arriva da ogni parte d’Italia, ci si appoggia anche a strutture alberghiere - dice Ciro Monti di Ischia, precario nonostante nove anni di supplenze nel bresciano -. Siamo carne da macello. Non è pensabile che questo nuovo sistema, che dovrebbe diventare un riferimento per tutta Italia, abbia di queste falle. Mentre il decreto Salvaprecari è ancora aria fritta, resto in stand-by».
La comunicazione urgente comparsa nel sito dell’Ufficio scolastico territoriale spiega che il rinvio riguarda gli insegnanti tecnico-pratici, la cui assenza in questa fase è meno incisiva, dal momento che svolgono il loro ruolo in compresenza con altro docente. L’alt - deciso di comune accordo tra Ust, parti sindacali e dirigenza dell’Itis istituto capofila di via Cantore - è dovuto al numero elevato di deleghe - oltre cinquemila - che ne rende difficile la lettura e per gli insegnanti tecnico-pratici si aggiunge il problema del contenzioso, che dà luogo a comunicazioni «non verificabili in tempo reale».
In via prioritaria, spiega il comunicato, bisogna tutelare il diritto allo studio degli alunni con disabilità: per questo la successiva convocazione degli Itp è prevista a breve, ma dopo l’assegnazione degli incarichi su posti di sostegno dalle graduatorie dei non specializzati, ossia dopo il 2 ottobre.
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