«Canton Mombello ingestibile»: acquisire le aree intorno a Verziano per il nuovo carcere
Un tavolo di lavoro con magistratura, Camera penale, politici bipartisan, Comune di Brescia, direttrice di Canton Mombello per chiedere la costruzione del nuovo carcere nel tempo più breve possibile. Il sovraffollamento e la situazione nel Nerio Fischione sono ormai insostenibili: 371 detenuti per una struttura inaugurata nel 1914 e con 189 posti, insufficiente a garantire spazi e iniziative per la rieducazione degli ospiti.
Brescia, con le sue istituzioni, i politici, i parlamentari, gli operatori della giustizia, chiede al Governo un progetto adeguato e le risorse necessarie per costruire la nuova struttura nelle aree adiacenti a Verziano. Servono almeno una quarantina di milioni da aggiungere ai quindici già stanziati nel 2014, del tutto insufficienti.
Come agire
D’altra parte, va abbandonata l’idea avanzata nel 2019 di far nascere la nuova struttura occupando l’attuale campo di calcio di Verziano: per risolvere (comunque solo in parte) il problema di Canton Mombello, è l’opinione di tutti, si andrebbe a peggiorare la condizione di Verziano. La soluzione è acquisire le aree intorno a quest’ultimo, che nel Piano di governo del territorio il Comune ha destinato a servizi, per realizzare finalmente un carcere moderno.
I commenti
Sono questi, in sintesi, i risultati dell’incontro promosso stamattina dal presidente della Corte di Appello, Claudio Castelli, e dal procuratore generale, Guido Rispoli. Il vertice della magistratura bresciana ha chiamato a raccolta tutti gli attori. Nette le parole introduttive di Castelli: «I giudici non possono disinteressarsi di ciò che accade ai detenuti dopo la condanna. Dobbiamo rispettare l’impegno, dettato dalla Costituzione, della rieducazione della persona». Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, trattenuto a Roma da impegni di Governo ha inviato un messaggio: «Canton Mombello va chiuso, spero di portare a termine il progetto del nuovo carcere entro la fine della legislatura», ha scritto. Il carcere, ha sottolineato la direttrice Francesca Paola Lucrezi, ha spazi per garantire le minime condizioni di vita, «altro che rieducazione dei detenuti». Eppure è un modello per quanto riguarda il rapporto con l’esterno. Un paradosso. Abbiamo aziende che vengono in carcere per assumere personale formato oppure categorie professionali che si offrono per la formazione, ma perdiamo tante occasioni per i limiti della struttura».
Necessità di risorse
La società bresciana si dimostra sensibile e generosa, ma manca il contenitore in cui sviluppare al meglio le potenzialità. Il carcere ha 150 celle; ospita 371 detenuti (oltre due terzi in attesa di giudizio), 180 stranieri (di 40 etnie diverse), i tossicodipendenti sono 187. Unanime il consenso a percorrere una strada, che il Comune sostiene da tempo: acquisire le aree intorno a Verziano per realizzare una struttura moderna. La Loggia sarebbe disposta ad avviare l’operazione (trasferendo poi i terreni al Demanio), ma resta la questione principale, sollevata sia dalla sindaca Laura Castelletti che dal suo predecessore Emilio Del Bono: «Senza prima la disponibilità delle risorse per costruire il carcere è inutile avviare trattative o espropri».
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