Canton Mombello, cala il sovraffollamento ma la situazione resta critica

Il sovraffollamento a Canton Mombello è in discesa di circa 30 punti percentuali rispetto a gennaio del 2021. La notizia potrebbe sembrare positiva, peccato solo che a fronte dei 185 posti di capienza regolamentare allo scorso 31 gennaio erano 296 i detenuti che dovevano spartirseli. Per gli amanti dei numeri si parla del 160% in più.

Peggio in Lombardia vanno solo la casa circondariale di Como, che ospita 387 detenuti contro i 226 che potrebbe custodire; il carcere di Varese, che tocca un drammatico +166% e il «Don Fausto Resmini» di Bergamo, dove 534 detenuti occupano lo spazio che sarebbe riservato a 319 ospiti.

Meglio, ma nemmeno troppo, va a Verziano, dove 110 persone si dividono i 71 posti previsti dalla capienza ufficiale, in questo caso il tasso di sovraffollamento si attesta al 154%.

I dati, pubblicati dal ministero di Giustizia, sono commentati da Calogero Lo Presti della FP Cgil Polizia Penitenziaria. «Nelle 18 carceri della Lombardia ci sono 8.109 detenuti a fronte dei 6.161 posti disponibili con un conseguente sovraffollamento del 131%. Dei 4.700 detenuti oltre la capienza regolamentare in tutta Italia, quasi duemila, il 41%, sono rinchiusi nei penitenziari lombardi.

Altra situazione critica nelle carceri lombarde - prosegue Lo Presti -, è la presenza di detenuti stranieri che rappresentano il 46% della popolazione. In mancanza di mediatori culturali, le differenze linguistiche e i problemi di salute mentale di molti stranieri, rendono impossibile il lavoro del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che oltretutto soffre di una carenza di personale in tutti i ruoli.

In Lombardia siamo sotto di oltre 600 poliziotti. La riforma Madia aveva già ridotto la pianta organica e, considerando anche qualche centinaio di figure distaccate presso altre regioni, sulla carta ci dovrebbero essere in servizio 4.673 Poliziotti, mentre sono poco più di 4.000. Tutto questo determina – conclude Lo Presti - carichi di lavoro e di responsabilità pesantissimi, aggravati dal dovere di assolvere anche le mansioni superiori, senza avere un’adeguata formazione e preparazione professionale e retribuzione economica».