Cani pericolosi, i casi diminuiscono ma aumentano le misure di sicurezza
Tornare a casa dopo una giornata di lavoro e coccolare il proprio amico a quatto zampe, che non sta più nella pelle di farti le feste, è qualcosa di meraviglioso. Impossibile da misurare e quantificare. A differenza dei rischi di questa «antica amicizia», ossia le morsicature nei confronti dell’uomo o di altri animali.
Casi sui quali non bisogna creare allarmismo, ma che non vanno ignorati o sottovalutati. E, come emerso dal convegno «One Health: convivenza uomo animale. Un approccio multidisciplinare», promosso da Ats Brescia, i dati (il riferimento è al periodo 2018-2022), nella nostra provincia sono rilevanti, anche se da un’attenta lettura emerge come gli episodi siano calati in maniera significativa e che l’attenzione delle autorità competenti su questo fenomeno sia, invece, cresciuta.
I casi di lesioni all’uomo o ad altri animali devono essere segnalati ai servizi di Igiene pubblica o ai servizi veterinari delle Ats: sono tenuti alla denuncia i proprietari degli animali responsabili dell’aggressione, i medici e i veterinari.
Numeri e procedura
Nel corso del 2022 sono state registrate 921 morsicature: 855 sono state compiute da un cane, 58 da un gatto e 8 da altri animali (asino, puledro, pony, porcellino india, coniglio, topo, suino, volpe, faina, furetto, cinghiale, scoiattolo).Il numero potrebbe impressionare, ma è decisamente inferiore a quello del 2018, quando i casi registrati sono stati 1217 e 1082 quelli dei cani. Sotto questo punto di vista l’animale decisamente più pericoloso.
Ma quanti di questi episodi hanno riguardato persone e quanti altri animali? Nel 2019, a fronte di 1029 morsicature di cani, 782 hanno riguardato persone, mentre 247 sono arrivate a seguito di zuffe con altri animali. Nel 2022, invece, su 855 casi, sono state 489 le persone ferite, mentre 366 le zuffe.
«A seguito di una segnalazione di morsicatura, il cane o il gatto va sottoposto a osservazione per 10 giorni per escludere sintomi riferibili a rabbia al canile sanitario o autorizzata al domicilio - si legge nella nota dell’Ats - Nel caso in cui l’animale sia sconosciuto, va sottoposto a osservazione per 6 mesi (ridotti a 3 in caso di vaccinazione post contagio o a 2 se la vaccinazione è avvenuta pre contagio). Ad esempio nel corso del 2022 su 855 morsicature totali, sono 645 i cani che sono stati sottoposti ad osservazione.
Le ordinanze
Un dato interessante è quello relativo alle ordinanze dell’autorità competente. Nel 2018 sono stati sottoposti a osservazione 796 cani (il numero più alto del quinquennio), ma sono state messe dal Dipartimento veterinario di Ats «soltanto» 21 ordinanze, pari al 2,6%. Nel 2022, invece, a fronte di 645 cani in osservazione sono state emesse 46 ordinanze (pari al 7,1%) per «uso congiunto guinzaglio e museruola».
Le misure non devono essere intese come un provvedimento permanente. Su istanza del proprietario può essere revocata se è trascorso almeno un anno dalla data di emanazione dell’ordinanza senza che l’animale abbia provocato ulteriori lesioni, se si dimostra di aver adottato tutti i provvedimenti utili a ridurre l’aggressività del cane o se a seguito di una nuova valutazione da parte del veterinario ufficiale l’animale non risulti «a rischio».
Dai dati sulle ordinanze emerge chiaramente che al primo posto non c’è «alcuna razza prevalente - si legge nella nota di Ats Brescia -. Al secondo posto Pitbull, al terzo American Staffordshire, al quarto Pastore tedesco e al quinto Rottweiler.
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