Campus, il piano C punta sui fondi privati
Il progetto di realizzare un campus universitario nell’ex caserma Randaccio torna a Roma. Il rettore dell’Università Statale di Brescia, Sergio Pecorelli, nel pomeriggio incontrerà il ministro dell’Università, Stefania Giannini per verificare la possibilità di sostituire l’ormai negato cofinanziamento comunale (pari a circa 10 milioni di euro) con un eventuale «pacchetto fondi» proveniente da realtà private.
L’obiettivo dell’Università, insomma, è in primis quello di riuscire a trovare una cordata di investitori interessati a promuovere la costruzione di 197 alloggi previsti in una porzione della ex caserma di via Lupi di Toscana. E, in seconda battuta, strappare a Roma una proroga per la consegna del progetto definitivo ed esecutivo del campus, consegna che il Ministero ha fissato al momento per gennaio 2015.
Tramontato il piano A, dato che la Loggia non è in grado di trovare i fondi necessari, come pure il piano B, visto che il tentativo fatto dal sindaco Del Bono di recuperare un finanziamento attraverso la Cassa depositi e prestiti non è andato a buon fine, ora si punta sui privati.
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