Calo delle nascite, la Loggia chiude le iscrizioni in due materne

Si tratta delle scuole Valotti, a Mompiano, e Sant'Eustacchio. Protestano i sindacati
L'aula di una scuola materna (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'aula di una scuola materna (archivio) - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Futuro incerto per le scuole dell’infanzia comunali «Valotti» e «Sant’Eustacchio», per le quali non sono previste nuove iscrizioni per l’anno scolastico 2021/2022. Lo ha comunicato la dirigente del settore, Anna Maria Finazzi, spiegando che il Comune intende definire, alla luce del costante calo delle nascite, un piano di razionalizzazione delle strutture», precisando che tuttavia «le due scuole continueranno a funzionare regolarmente per i bambini e le bambine già frequentanti».

Pronta la reazione dell’esecutivo Rsu e delegate del settore, che hanno chiesto con urgenza un incontro «per fare chiarezza» e, in un comunicato, dichiarano: «La chiusura di due scuole comunali rappresenta una grave scelta politica: negli ultimi anni il servizio gestito direttamente dall’Amministrazione è stato penalizzato da un supposto "sistema integrato" dove il confronto con le scuole convenzionate paritarie vede disparità di trattamento. Per esempio queste ultime possono raccogliere iscrizioni scavalcando il Servizio scuole dell’infanzia; prestazioni come la mensa interna, che sono state chiuse nelle comunali, sono ancora attive nelle convenzionate».

I sindacati lamentano l’assenza di un preventivo confronto. Scelte così delicate - sottolinea Diego Sinis, delegato Cgil nella Rsu del Comune - meritano una riflessione ampia, che consideri anche l’attrattività di questi nidi verso il bacino della provincia».

L’assessore all’Istruzione, Fabio Capra, respinge al mittente la polemica. «Non si chiude nulla - assicura -. Ci troviamo da tempo di fronte al problema dei pochi nati, e bisogna cominciare a parlarne. I bambini concluderanno il ciclo scolastico, poi a settembre-ottobre in base ai dati valuteremo. Nessun’altra città ha un pluralismo d’offerta come il nostro, con 21 scuole d’infanzia comunali, 20 convenzionate e 10 statali». L’assessore si dichiara del tutto disponibile, «come sempre», ad un confronto: «Chiederò anche a loro di darci un mano, per vedere cosa ciascuno può fare in base alle proprie competenze».

 

 

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