Caldo record a giugno: «Ennesimo campanello d'allarme»

L'esperto contesta chi dice che questo caldo è normale: «Possiamo sorridere e ironizzare oppure possiamo ascoltare meteorologi e climatologi».
Caldo record © www.giornaledibrescia.it
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Fra temporali e nevicate, irruzioni fredde e ondate di caldo, da quasi dieci anni cerco di trasmettere ai lettori della mia rubrica “Il tempo che fa” l’amore per la meteorologia, una scienza splendida, che riesce ad unire numeri e poesia. La mia passione è nata alla fine degli anni Novanta e da allora sono stato spettatore di profondi cambiamenti. Ricordo lo stupore quando nel pomeriggio del 19 gennaio 2007 vidi le temperature raggiungere i 20-21°C in città. Un evento storico, un record clamoroso. Il 9 aprile 2011 rimasi sconcertato di fronte alla massima rilevata presso l’istituto Pastori: +32,8°C. Incredibile. Così come furono incredibili tanti altri valori, misurati in ogni stagione, dai +39,2°C dell’11 agosto 2003 ai +35,0°C del 25 maggio 2009. L’elenco potrebbe continuare, con numerose «follie» di cui tutti siamo stati testimoni.

Questi sono i record, ma l’aspetto più inquietante riguarda l’andamento delle temperature sul lungo periodo, vero indicatore del cambiamento climatico in atto: non dobbiamo confondere tempo e clima, tuttavia certi eventi, nella loro eccezionalità, rappresentano campanelli d’allarme, troppo spesso inascoltati.

Ieri abbiamo vissuto una giornata storica: alcune zone del Nord Italia hanno abbattuto il muro dei 40 gradi, Alpi e Prealpi hanno stabilito record assoluti, mentre Brescia ha sfiorato i 38°C, un valore inedito per quanto riguarda il mese di giugno. Questi sono i dati, chiari, semplici, incontestabili. Il loro responso, come sempre, merita rispetto, quindi, se mi è concesso, chiedo un favore a chi solitamente legge le notizie meteo con superficialità e scetticismo. Stavolta lasciate da parte il sarcasmo, non cadete nel solito, immancabile tormentone: «Siamo in estate, il caldo è normale». No, non è sempre normale. A volte è anomalo, in alcune occasioni è eccezionale ed in certi casi diventa perfino da record.

Nelle ultime ore è andata proprio così. Le temperature hanno raggiunto picchi clamorosi e l’umidità elevata ha creato una cappa senza precedenti per quanto riguarda il mese di giugno. Questa non può essere considerata solo un’ondata di caldo. È molto di più, è l’ennesimo, straziante grido d’allarme di un clima malato. A noi la scelta: possiamo sorridere, ironizzando sulle «solite esagerazioni», sostenendo che queste temperature siano in linea con la media, nonostante gli archivi storici dicano esattamente il contrario. Oppure possiamo ascoltare meteorologi e climatologi, cercando di comprendere il rischio che stiamo correndo. Nessuno ha la bacchetta magica, ma la prima, indispensabile medicina per affrontare il problema dei cambiamenti climatici è proprio questa: informarsi.

Se qualcuno di voi, dopo gli ennesimi, preoccupanti record, deciderà di approfondire il tema, non tutto sarà perduto. Chi invece farà finta di niente e vorrà godersi in pace questa «normale ondata di caldo estivo», perderà una preziosa occasione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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