Caldo, aumentano del 20% le richieste di soccorso agli anziani
Il caldo rovente di abbandonarci non ne vuole proprio sapere. E così guardiamo con rassegnazione quelle timide nuvole che di portare acqua proprio non ne vogliono sapere. Ma se la maggior parte di noi, fortunatamente, se la cava sudando (e lamentandosi in continuazione) ben diverso è il discorso per le fasce più deboli, soprattutto gli anziani. Una situazione certificata dai dati diffusi dalle Sale operative regionali emergenza urgenza (Soreu) di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) Lombardia; in pratica i centralini che gestiscono le chiamate di soccorso del 112.
Cautela
Dal mese di giugno le sale operative stanno registrando un incremento del numero di richieste di soccorso sanitario più elevate rispetto a quelle osservate durante lo stesso periodo degli anni 2019-2020-2021. Per quanto riguarda il centralino che smista le richieste di aiuto da Brescia, Bergamo e Sondrio siamo passati da una media di 700 chiamate giornaliere ad ampiamente oltre le 850: una crescita quindi di oltre il 20%. Questo, spiegano da Areu, ha due diverse motivazioni: da una parte, appunto, le temperature più elevate rispetto alla media stagionale, dall’altro la prevalenza di pazienti Covid
La popolazione più frequentemente soccorsa, per motivi non traumatici, è quella fragile, ovvero composta da soggetti di età superiore ai 65 anni affetti da patologie croniche. Il quadro è drammaticamente sconfortante. «Viste le temperature estreme raggiunte quest’anno, i dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo, come avvenuto già durante l’estate del 2003. Tanto più che oggi, rispetto a 20 anni fa, per via dell’aumento dell’aspettativa di vita, abbiamo una maggior presenza di anziani e fragili, che sono le persone sulla cui salute il caldo eccessivo può avere un impatto più forte». Lo spiega Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva dell’Università Cattolica.
Le previsioni
Le previsioni meteo per ora non lasciano sperare nulla di buono, forse da martedì arriverà qualche temporale. Ma restiamo alle certezze, l’ondata di calore ha raggiunto il suo apice accomunando tutta l’Italia in un quadro di temperature eccezionalmente oltre la norma con picchi prossimi ai 40 gradi in Pianura Padana, la nostra provincia è pienamente in linea. Il caldo risulta intenso anche di notte e in quota, con lo zero termico che si spinge fino ai 4.800 metri. L’anticiclone africano mantiene a distanza le perturbazioni che scorrono oltralpe: una di queste ieri ha sfiorato il Nord Italia, determinando un aumento dell’instabilità atmosferica principalmente sulle aree alpine centro orientali.
L’ondata di calore proseguirà anche la prossima settimana, ma dovrebbe appunto attenuarsi a metà settimana. In ogni caso sarà soltanto una breve parentesi. Apocalisse non molla certo la sua presa, anzi, la lingua di fuoco resta stabilmente sulla nostra Penisola. Nella nostra provincia, anche ieri le temperature massime sono rimaste stabilmente sopra i 30 gradi, con la stazione meteo Arpa posizionata all’Istituto Pastori che ha registrato il picco massimo di 39 gradi. A impressionare restano le notti tropicali, la colonnina è ormai stabilmente al di sopra dei 20 gradi.
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