Calci e pugni al Lattepiù, chieste due condanne
L’aneurisma che si è rotto quella notte, che quella notte l’ha portato ad un passo dall’aldilà e che, da quella notte, ha cambiato per sempre orizzonte alla sua esistenza non sarà stato scatenato dai calci e dai pugni sferrati da chi l’ha aggredito. Ma le lesioni subite da Francesco Zanetti, 31 anni, fuori dal LattePiù all’alba del 2 aprile di due anni fa restano e hanno un prezzo. Chi gliele ha procurate per il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo deve essere condannato a due anni. Questa la richiesta che il titolare del fascicolo ha fatto al giudice dell’udienza preliminare Alessandra Sabatucci a carico di Nicola Fracassi e Luca Lo Monaco, i due 26enni accusati dei calci sferrati quella notte.
La persona offesa, assistita dall’avvocato Ennio Buffoli, e gli imputati, difesi da Marco Torri ed Enzo Bosio, conosceranno l’esito del processo il 23 novembre prossimo. In quell’occasione il gup tornerà in aula per le eventuali repliche e la sentenza. Il fascicolo nel quale la Polizia di Stato riversò le testimonianze di alcuni clienti della discoteca di via Di Vittorio, oltre che i referti medici, non pareva destinato a pervenire ad un verdetto. L’allora titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Silvia Bonardi, infatti aveva chiesto l’archiviazione delle accuse: stando ai suoi consulenti l’aneurisma non era collegabile ai calci in testa presi da Zanetti. L’opposizione della persona offesa alla richiesta fu accolta dal gip Luca Tringali che ordinò l’imputazione coatta dei due giovani e diede il la al processo abbreviato iniziato ieri e destinato a concludersi tra due mesi.
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