Caffaro, il Ministero: «Nel Sin tutti i terreni malati di Pcb»

Roma ritiene «necessario allargare i confini», come già proposto da Basta Veleni. La posta è il conto dei danni
Lo stabilimento della Caffaro, in via Milano - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Lo stabilimento della Caffaro, in via Milano - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Quei confini, adesso, vanno «necessariamente rivisti». Non al ribasso, come proposto qualche anno fa, con l’intenzione di rimpicciolire il quadrilatero del Pcb alla sola cittadella industriale di via Milano che dà il nome al Sito di interesse nazionale, un’idea bollata anche dallo staff del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, come «assurda».

Al contrario: il Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro va ampliato, inglobando al suo interno tutti i terreni che sono stati avvelenati e contaminati. Questo scenario pone sulla scacchiera almeno altre due questioni: la prima...

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