Caffaro, gara unica per il Progetto operativo di bonifica
Gara unica per il Progetto operativo di bonifica del Sin Caffaro e nessun «progetto stralcio» per potenziare la barriera idraulica che fa da schermo al cocktail di inquinanti del sito industriale di via Milano. È la decisione assunta dal tavolo tecnico al quale hanno preso parte, in videoconferenza, gli enti coinvolti nella partita: Comune, Provincia, Regione, Arpa e Commissario. Assente il ministero dell'Ambiente.
Gara unica, quindi, che vanifica il lavoro condotto dallo stesso tavolo tecnico nei mesi scorsi e costringe gli enti a cestinare il preventivo del «progetto stralcio» di 4,5 milioni di euro che Aecom aveva realizzato su richiesta del commissario e il ministero dell'Ambiente aveva validato dopo la verifica dell'Arpa di Brescia. Progetto che sarebbe servito ad intervenire prima possibile sull'emergenza cromo esavalente che ha portato, il 9 febbraio scorso, al sequestro dell'area da parte della Procura, dopo le indagini del dipartimento bresciano dell'Agenzia per l'ambiente che avevano evidenziato valori di cromo VI migliaia di volte sopra i limiti di legge.Per intervenire subito, il commissario nei mesi scorsi aveva proposto l'iniezione nel terreno di reagenti per scomporre il cromo VI e renderlo innocuo. Un’opzione rischiosa secondo Arpa perché non si conosce il tipo di reazione che potrebbero avere gli altri inquinanti presenti nel sito industriale. Si è quindi deciso di attivare un «campo prova» per sperimentare sul posto l'uso dei reagenti. Un trattamento nuovo i cui risultati potrebbero aprire nuovi scenari per l'avvio della bonifica dell'area dal cromo esavalente.
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