Caffaro, ennesima doccia fredda: «Nuova gara soltanto in primavera»
Per la Caffaro arriva una ennesima doccia fredda. Sotto l'albero di Natale la squadra dei parlamentari bresciani ha fatto trovare le risorse necessarie per la bonifica del sito di interesse nazionale. Ma la nuova gara d'appalto non sarà possibile prima della prossima primavera. Forse addirittura alle porte dell'estate. A smorzare l'entusiasmo dei giorni scorsi ci ha pensato il commissario straordinario Mario Nova nel corso dell'audizione di questo pomeriggio in Commissione Ecologia del Comune di Brescia.
Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il lavoro bipartisan dei parlamentari aveva portato all'emendamento «salva Caffaro», accolto e inserito nella legge di Bilancio.
A firmarlo Simona Bordonali della Lega (prima firmataria), il collega del Carroccio Paolo Formentini, Cristina Almici e Giangiacomo Calovini (Fratelli d'Italia), Maurizio Casasco (Forza Italia), Fabrizio Benzoni (Azione) e Gianantonio Girelli (Partito Democratico). Il fondo prevede stanziamenti per 500 milioni nel 2023, 1 miliardo nel 2024, 2 miliardi nel 2025, 3 miliardi nel 2026 e 3,5 miliardi nel 2027. In tutto dieci miliardi da cui il commissario Nova potrà attingere per compensare la crescita dei prezzi che hanno rischiato di rinviare a lungo il progetto di bonifica della Caffaro.
Senonché alcuni tempi, a causa di passaggi tecnici e burocratici, restano incomprimibili: «La criticità non è rappresentata dal percorso procedurale con il ministero dell'Ambiente, quanto piuttosto dalla modalità di accesso al fondo stesso. Dobbiamo capire quali sono i tempi necessari per acquisire la disponibilità delle risorse. La mia esperienza da questo punto di vista non è univoca: in alcuni casi le risorse stanziate con provvedimenti dello Stato sono state messe quasi immediatamente a disposizione del soggetto beneficiario, in altri casi sono stati richiesti passaggi più articolati e impegnativi».
Ad ogni modo, «pensiamo di poter arrivare nella prossima primavera al completamento di tutte le attività necessarie per l'indizione della nuova gara». Nova sottolinea anche che il Progetto operativo di bonifica (Pob) approvato a livello ministeriale resta «un quadro di riferimento tendenzialmente da non modificare, anzi da conservare nella sua completezza e organicità, nonché nei suoi contenuti sostanziali». Anche perché se così non si facesse i tempi si allungherebbero ulteriormente.
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