Cade per strada, soccorsa dagli studenti. Ecco come li ringrazia
Studenti- angeli custodi. È capitato qualche tempo fa, quando per una signora ottantenne, ferita dopo essere scivolata alla fermata del bus, alcunui studenti le hanno prestato soccorso. «Fortuna volle - scrive l’infortunata in una lettera di ringraziamento arrivata in questi giorni al preside - che ci fossero i ragazzi appena usciti da scuola che, dopo la mia rovinosa caduta, mi hanno subito accudita e soccorsa con tanta gentilezza e garbo. Sono stati meravigliosi».
I giovani, non sappiamo di quale età, classe e indirizzo, perché hanno preferito l’anonimato dando merito in particolare agli insegnamenti ricevuti nelle aule di San Polo, hanno aiutato la signora, l’hanno ripulita del sangue sul viso ed hanno insistito per chiamare un’ambulanza, anche se la donna insisteva nel rifiutarla, perché in apparenza sembrava sentirsi bene. Con lei hanno atteso l’arrivo dei soccorsi.
L’anziana ha riportato fratture e contusioni che l'hanno costretta a muoversi temporaneamente con la sedia a rotelle. Il ringraziamento è arrivato ed ha riempito i cuori dei ragazzi coinvolti che si dicono sicuri di non aver fatto nulla di speciale. «Ma il loro comportamento - commentano docenti e dirigenti della Scuola Bottega -, in una società che ogni giorno registra episodi di bullismo tra i giovani, va sottolineato affinché sia esempio per coloro che ancora non hanno chiaro cosa significhi essere cittadini attivi e arricchire la società con le proprie azioni responsabili». Il grazie della signora Vincenza (così si è firmata nelle sua lettera vergata a mano in una calligrafia armoniosa) è esteso anche alle famiglie e ai professori per l’insegnamento trasmesso che «fa crescere i buoni cittadini di domani».
Ecco il testo completo:
«Illustrissimo Preside, mi chiamo Vincenza ho 80 anni abito a Brescia. Le invio queste righe per ringraziare i suoi studenti; premetto che non so l'età dei ragazzi quale classe e che sezione, so solo che sono stati fantastici, mi hanno aiutata con tanto garbo.
Vorrei ringraziare i ragazzi perchè sono stati super bravi a non aver ascoltato la mia testardaggine nel non volere l'ambulanza,
Grazie ragazzi, grazie dal profondo del cuore. Un grazie sincero anche a Lei preside, ai professori e alle famiglie dei ragazzi per l'insegnamento che avete trasmesso. Che Dio vi benedica. Vincenza».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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