Cadavere nella valigia: il nome dopo l'autopsia
Solo dopo l’autopsia - eseguita questa mattina nell’istituto di medicina legale del Civile - i carabinieri potranno dare un nome certo all’indiano ucciso a coltellate nella notte tra domenica e lunedì e poi chiuso in una grossa valigia, trovata per le scale di un condominio in via Cremona 64/a, in città.
Dall’esame sul corpo dell’uomo, che dovrebbe avere tra i 30 e i 35 anni, si avranno anche indicazioni precise sul numero di ferite e sulla tipologia delle stesse. Alcune infatti ne hanno causato la morte, altre potrebbero essere legate al tentativo di fare a pezzi il cadavere compiuto dall’assassino (o dagli assassini) per farlo entrare nel trolley blu semirigido, poi probabilmente scivolato sulle scale e abbandonato sul pianerottolo del piano rialzato del condominio multietnico.
I militari della Sis, la Sezione investigazioni scientifiche, domani mattina dopo l’esame prenderanno le impronte digitali della vittima le inseriranno nel data base Afis, così da arrivare in poche ore, con sicurezza, all’identità dell’indiano. Il giovane al momento sarebbe stato riconosciuto, senza nessuna ufficialità e certezza, grazie al tesserino di abbonamento al trasporto pubblico rinvenuto nell'appartamento in cui viveva con altre persone. Due, forse tre, o anche di più. Nella spoglia abitazione all’ultimo piano del palazzo, oltre ad un letto sono stati trovati anche due materassi abbandonati a terra, segno di un passaggio e di una permanenza temporanea di stranieri. Il titolare del contratto d’affitto non è al momento rintracciabile. I carabinieri del Nucleo investigativo stanno cercando chi viveva con la vittima, alla caccia del responsabile del feroce omicidio, nato forse in seguito ad una lite dovuta anche alla notevole quantità di alcol che il gruppo di indiani aveva in corpo.
Daniela Zorat
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