Cadavere alla Badia: il quartiere si interroga
«Aspettiamo di sapere cosa dice la Polizia. In quella casa potrebbe essere successo di tutto». Il quartiere si interroga, mentre proseguono a ritmo serrato le indagini della Squadra Mobile della Questura di Brescia per dare un nome e un volto al cadavere mummificato rinvenuto lunedì pomeriggio in una villetta del quartiere Badia.
Il cadavere, trovato accucciato dietro ad alcuni mobili, è in avanzato stato di decomposizione per cui sarebbe impossibile, con una prima analisi, stabilire di chi si tratti e cosa l’abbia ucciso.
Ciò che è certo è che all’appello mancano due persone: Paolo Monaco, 65enne, proprietario della casa che era del padre, e Franco Ghidini, 50enne, senza tetto della zona, che talvolta si intrufolava nel giardino della villetta per dormire.
Gli inquirenti hanno prelevato campioni di Dna dall’abitazione di Monaco, da confrontare con quelli del cadavere, e stanno cercando riscontri anche per Ghidini.
Alla Badia, intanto, resta una casa vuota, piena di domande. Tutte, per ora, senza risposta. Sia Monaco, sia Ghidini sono già noti alle forze dell’ordine ma, precisano dalla Questura, si tratta di vicende di poco conto. In via Undicesima restano le incertezze di un quartiere che chiede di sapere.
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